Una carenza di vitamina D può peggiorare le conseguenze per il cuore causate dall’infarto. Lo annunciano i ricercatori del Centro Cardiologico Monzino. Un basso livello nell’organismo di questa sostanza non soltanto aumenterebbe i rischi legati a malattie cardiache, ma influirebbe in maniera negativa anche sulle condizioni di salute seguenti. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Medicine”. A dirlo sono i risultati di uno studio condotto su 814 pazienti vittime di infarto miocardico e ricoverati presso la struttura, il rapporto tra vitamina D e salute del cuore sarebbe davvero molto stretto. E’ emerso che l’80% dei pazienti colpiti da infarto presentano un deficit, totale o parziale, di vitamina D, scoprendo inoltre che chi ha i valori più bassi sviluppa una peggiore progressione della malattia nel tempo, un aumentato rischio di mortalità e maggiori complicanze cliniche intra-ospedaliere e a un anno dal ricovero. Ad avvalorare la tesi dei ricercatori italiani anche l’incidenza degli episodi di infarto, più frequenti nei mesi in cui l’esposizione solare è inferiore. Gli infarti, ad esempio, sono più frequenti nei mesi invernali che nei mesi estivi e la loro incidenza nella popolazione aumenta via via che dall’equatore si sale verso il polo.