Il Governo è al lavoro sulla prossima manovra finanziaria e, nella complessa ricerca di coperture, sta definendo i dettagli della Rottamazione quinquies. La misura, fortemente sostenuta dalla Lega, si propone come un nuovo patto tra Fisco e cittadini, simile a “un mutuo di 8 o 9 anni, senza sanzioni né interessi”, come ha sottolineato il Ministro Matteo Salvini. L’obiettivo è permettere ai debitori in difficoltà di saldare i carichi pregressi, pur mantenendo l’impegno del Governo a rispettare l’obiettivo di riduzione del deficit al 3%.
Dopo la riunione di maggioranza a Palazzo Chigi dell’8 ottobre, e in linea con le richieste di “paletti” del Viceministro all’Economia Maurizio Leo, stanno prendendo forma i contorni della quinta edizione.
Restituzione graduale e debiti fino a 1.000 euro cancellati
La Rottamazione-quinquies punta a risolvere le criticità delle edizioni precedenti, caratterizzate da alti tassi di abbandono (fino al 49%).
Rate Lunghissime: Si valuta una dilazione massima in 96 rate mensili, pari a 8 anni, per rendere i versamenti più sostenibili. Ogni rata avrà un importo minimo di 50 euro.
Debiti Cancallati: La novità più significativa è l’ipotesi di estinguere il debito per i carichi accumulati che non superano i 1.000 euro.
Rate Fisse Addio Maxi-Rate: Scomparirà il meccanismo delle maxi-rate iniziali, che imponeva il versamento del 20% del debito nelle prime due scadenze. Le rate saranno di importo costante per tutti i contribuenti.
Acconto Solo per i Debiti Alti: Potrebbe essere richiesto un anticipo del 5% dell’importo totale, ma solo nel caso in cui il debito superi i 50.000 euro.
La sanatoria andrebbe a coprire i debiti accumulati tra il 2000 e il 31 dicembre 2023, anche se una parte della maggioranza spinge per estendere il limite fino alla fine del 2024.
Esclusioni e nodo della decadenza
Per impedire un uso strumentale della misura, l’accesso alla Quinquies sarà precluso a chi ha già beneficiato di precedenti rottamazioni (dal 2016 a oggi) senza estinguere il debito, ai responsabili di danni erariali riconosciuti dalla Corte dei Conti e a chi ha sanzioni penali.
Il principale nodo da sciogliere riguarda la tolleranza sul mancato pagamento delle rate:
Ipotesi Rigorosa: Il Ministero dell’Economia propende per l’applicazione delle regole ordinarie di rateazione, che prevedono l’esclusione dall’agevolazione dopo sole due rate non pagate (anche non consecutive).
Ipotesi Morbida: Altri propongono di mantenere una maggiore tolleranza, come le otto rate non pagate previste dalle vecchie regole, per dare più possibilità al debitore di completare il percorso di restituzione.
La decisione su questo punto sarà cruciale, poiché inciderà direttamente sull’efficacia della misura nel recuperare i crediti: le precedenti quattro edizioni hanno recuperato 38 miliardi di euro su un potenziale di 112 miliardi, con circa la metà dei debitori che ha interrotto i pagamenti.




