Sei nuovi sintomi legati all’intestino potrebbero essere campanello d’allarme per la variante Omicron BA.2. In particolare i sintomi sono: dolori addominali, diarrea, nausea, gonfiore, vomito e bruciore di stomaco. A rivelarlo sono alcuni studi condotti in Gran Bretagna. Con la variante Delta i principali interessavano le prime vie respiratorie, ovvero la gola, mentre con la variante Omicron a essere colpito è l’intestino, con ben 6 nuovi sintomi: nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, bruciore di stomaco e gonfiore.
Fino a questo momento sono quindi 25 i sintomi che conosciamo e che sono stati riportati da coloro che hanno contratto la variante Omicron. Anche perché, secondo quanto affermato dagli esperti, i pazienti Omicron mostrano sintomi diversi, a seconda del loro stato di vaccinazione e di una eventuale immunità derivata da infezioni precedenti. Possiamo però dire che tra questi troviamo la comparsa di febbre o brividi, tosse, respiro affannato, stanchezza, dolori muscolari, mal di testa, possibile perdita di olfatto o sapori, mal di gola o voce rauca, congestione nasale, nausea o anche vomito, diarrea, temperatura elevata, tosse continua, mal di schiena, perdita di appetito, soprattutto nei soggetti anziani disorientamento o confusione mentale, bruciore di stomaco, gonfiore, paralisi del sonno, eruzioni cutanee, sudori notturni, disturbi alla lingua, quali gonfiore o protuberanze, ulcere e macchie bianche, problemi alle dita degli arti sia superiori che inferiori, gonfiore e cambio di colore dal rosso vivo al violaceo, dolore al petto, dolore addominale.
Variante Covid: la sottovariante Omicron BA.2
Come abbiamo detto precedentemente, sappiamo da molto tempo che questa sottovariante Omicron è molto più trasmissibile rispetto alla precedente, la BA.1, anche se il loro grado di gravità è uguale. Quindi, qualora dovesse esserci una nuova ondata di Omicron, sarà data in prevalenza dalla variante 2 che in questo momento, a livello mondiale, è al 34%, con 156.014 sequenze. Subito dopo c’è la 1 che è invece al 24,7% con 112.655 sequenze. Una nuova sottovariante, la BA.3, resta invece per adesso molto più indietro, a meno dell’1%, con solo 101 sequenze.
Gli esperti danesi hanno preso in esame la diffusione delle due sottovarianti Omicron in ambiti familiari. Coloro che avevano contratto la BA.2 avevano maggiore possibilità di infettare i loro conviventi rispetto a quelli con BA.1. Grazie ad alcuni studi effettuati in Inghilterra si è visto anche che in media il contagio avveniva più velocemente. Adesso la BA.2 è dominante in tutti i Paesi, e ha spodestato la precedente. Secondo quanto stimato dal Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti, dall’inizio di marzo BA.2 è aumentata fino all’11%, mentre ai primi di febbraio era solo all’1% . Questo dato non significa però che in America ci sia in atto una nuova ondata. Infatti, anche se la variante 2 è dominante, il numero dei nuovi casi è calato del 95%. Anche nel resto del mondo si registra un calo di nuovi casi giornalieri, circa la metà rispetto a quelli che si registravano alla fine di gennaio, nel momento del picco. Allentare le restrizioni in questo momento, come stanno facendo molti Paesi, potrebbe favorire la diffusione della variante BS.2.
Covid Italia: in crescita la variante Omicron BA.2
Anche nel nostro Paese i nuovi casi stanno aumentando. La scorsa settimana l’incidenza dei casi Covid era a 433 casi per 100mila abitanti, mentre adesso siamo a 510. In aumento sia l’Rt, l’indice di trasmissibilità medio calcolato sui casi sintomatici, a quota 0,83 rispetto allo 0,75 della settimana precedente.
In calo invece l’occupazione dei letti ospedalieri, sia nelle intensive che nei reparti ordinari. Nel primo caso siamo passati dal 6,6% al 5,5%, mentre nel secondo dal 14,7% al 12,9%.
Il presidente dell’Iss, l’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro ha spiegato che stiamo assistendo a una inversione della curva dei contagi, nuovamente in salita dopo diverse settimane. “Omicron è la variante dominante, mentre è in crescita, anche in Italia, il sottolignaggio Omicron Ba2, più trasmissibile e il tema che deve destare la nostra attenzione è quello delle reinfezioni”, ha precisato. I vaccini attualmente in uso sono efficaci contro la sottovariante BA.2. Riescono a proteggere chi la contrae contro la malattia grave, in particolare i soggetti che hanno ricevuto una dose di richiamo. I soggetti che vengono contagiati difficilmente rischiano di essere ricoverati in strutture ospedaliere.