Salute e benessere
Coronavirus: presidente virologi, isolata a Brescia variante più buona
Caruso, 'i classici ceppi sterminano cellule in 2-3 giorni mentre questo inizia ad attaccarle dopo 6'
Milano, 25 mag. - Una variante di virus Sars-CoV-2 "estremamente meno potente", più 'buona', è stata isolata a Brescia nel Laboratorio di Microbiologia dell'Asst Spedali Civili, diretto dal presidente della Società italiana di virologia, Arnaldo Caruso. "Mentre i ceppi virali che siamo stati abituati a vedere in questi mesi, che abbiamo isolato e sequenziato, sono 'bombe biologiche' capaci di sterminare le cellule bersaglio in 2-3 giorni - spiega l'esperto all'Adnkronos Salute - questo per iniziare ad attaccarle ha bisogno minimo di 6 giorni": il doppio del tempo. La notizia sarà oggetto di pubblicazione scientifica, ma Caruso vuole anticiparla "per lanciare un messaggio di speranza. Da virologo - prevede - queste varianti virali più attenuate dovrebbero diventare il futuro della probabile evoluzione di Covid-19".
Che il nuovo coronavirus si stia indebolendo è sotto gli occhi di tutti, come dimostrano i bollettini quotidiani che riportano un numero di contagi progressivamente in calo, ma soprattutto le terapie intensive degli ospedali che via via si svuotano. "E' tanto vero che sta perdendo forza - sottolinea Caruso, ordinario di Microbiologia e Microbiologia clinica all'università degli Studi di Brescia - che ogni giorno vediamo tamponi naso-faringei positivi non più in modo forte, bensì debole". La prova molecolare di "infezioni molto leggere, quasi inapparenti. Si vede il virus in dosi molto, molto ridotte".
"E' successo però - racconta - che mentre ultimamente arrivano tutti questi tamponi con bassa carica virale, ce ne è capitato uno con carica molto alta e la cosa ci ha stupito". Una sorpresa ancora più grande considerando che "questo soggetto era completamente asintomatico. Siamo dunque andati a isolarne il virus, scoprendo che in coltura era estremamente più debole dei precedenti". Mettendolo cioè a contatto in vitro con cellule buone da aggredire, "non riusciva nemmeno a ucciderle tutte". Anzi, anche solo "per cominciare ad attaccarle necessitava di almeno 6 giorni", contro le "48-72 ore" sufficienti ai classici ceppi per finire tutte le cellule a disposizione. "Attenzione - avverte Caruso - non sappiamo ancora se e quanto circoli questa variante, nè se sia geneticamente diversa dalle altre. Possiamo però dire che qualcosa sta succedendo".
Che a Sars-CoV-2 qualcosa stia capitando lo hanno messo nero su bianco "dei colleghi di Hong Kong in un articolo pubblicato sulla rivista 'Emerging Microbes & Infections': uno studio molto ben fatto - evidenzia Caruso - in cui hanno documentato la minore aggressività di questi virus meno aggressivi in vitro e in vivo, sugli animali. Gli autori hanno osservato che queste varianti presentano grosse alterazioni genetiche e anche noi, che proprio in questo momento stiamo procedendo ai test genetici, speriamo di vedere altrettanto". Non solo. "Rumors interni alla comunità scientifica - aggiunge il numero uno della Siv-Isv - ci dicono che anche negli Stati Uniti stanno emergendo evidenze" in linea con quelle cinesi e con la scoperta di Brescia. Anche se "non è detto che oggi queste varianti stiano circolando - tiene a ribadire il virologo - possono comunque essere la base di una futura evoluzione del virus in senso positivo. E' questo il messaggio che voglio inviare" e "sarebbe sbagliato concludere ora che abbiamo meno casi, e casi meno gravi di Covid-19, perchè circola questa variante", ammonisce Caruso annunciando ulteriori dettagli nella pubblicazione che arriverà "a breve". E che coinvolge tutto "il gruppo che in Lombardia si è organizzato spontaneamente per lavorare sul riconoscimento molecolare e il sequenziamento genico di Sars-CoV-2, di cui faccio parte anche io".
"La pubblicazione rappresenta un indispensabile raffronto con la comunità scientifica internazionale", puntualizza l'esperto, ma all'opinione pubblica "dobbiamo anche rivolgere parole di serenità , di cauto ottimismo per il futuro. Non possiamo dire con certezza ciò che accadrà ", perchè le nuove varianti indebolite "poi magari ricombinano con qualche 'brutta bestia' e ci ritroviamo un ulteriore danno nella prossima ondata. Ma la speranza" del presidente dei virologi "è che, come in passato è successo più volte, il virus tenda ad attenuarsi nella sua patogenicità ". In gergo tecnico si chiama 'fitness virale': "Il virus vincente è quello che si adatta e si replica risparmiando la cellula che lo ospita".
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Coronavirus: presidente virologi, isolata a Brescia variante più buona