Attacco americano all’Iran getta il mondo nella paura di una escalation in Medio Oriente dalle conseguenze imprevedibili. ‘Adesso è iniziata la guerra’, è stata la prima reazione di Teheran, in un post pubblicato sull’account X associato ai Guardiani della Rivoluzione iraniana. Minacce a cui si sono aggiunte quelle degli Houthi, alleati di Teheran.
Il ministro degli Esteri iraniano Araghchi ha poi condannato i bombardamenti americani definendoli ‘oltraggiosi’ e ha affermato che il suo Paese ha il diritto di difendere la sua sovranità. ‘Quanto accaduto questa mattina avrà conseguenze eterne’, ha scritto su X parlando di attacchi ‘illegali e criminali’. ‘In conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima risposta di autodifesa – ha affermato – l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo’.
‘Ridurremo in cenere le basi Usa in Medio Oriente’, è stata la minaccia dei pasdaran a cui ha fatto seguito un attacco missilistico su Tel Aviv: lanciati ordigni ‘con testate distruttive’ che hanno provocato ‘vaste distruzioni’, rasi al suolo due edifici. Gravi danni anche per un missile caduto ad Haifa. Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che gli Stati Uniti ‘hanno iniziato una pericolosa guerra e l’Iran si riserva il diritto di difendersi dall’aggressione con tutte le sue forze’.
Nella notte italiana è stato Trump, direttamente su Truth, ad annunciare che il blitz era stato ‘completato con successo’ sui tre siti nucleari di Fordow, Natanz ed Esfahan. Dopo nove giorni di bombardamenti israeliani e ben prima delle due settimane di tempo che il presidente Usa aveva detto di voler lasciare ai tentativi di negoziati, la Casa Bianca ha deciso di schierarsi apertamente al fianco dello Stato ebraico contro Teheran con il massimo della potenza militare possibile: decine di tonnellate di esplosivo sarebbero state sganciate sul principale sito nucleare di Fordow, secondo Fox sarebbero state sei bombe bunker buster, le Gbu-57 Mop, trasportate da sei bombardieri B-2 decollati dalla base di Whiteman, nel Missouri.
‘Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano e stanno rientrando sani e salvi’, ha annunciato Trump prima di congratularsi’ con ‘i nostri grandi guerrieri americani’, che hanno fatto ‘quello che nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare’. ‘Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d’America, Israele e il mondo’, ha esultato in un altro post, prima di parlare alla nazione dalla Casa Bianca, accanto al suo vice J.D. Vance, al segretario di Stato Marco Rubio e al capo del Pentagono Pete Hegseth, che terrà una conferenza stampa oggi alle 8 locali (le 14 in Italia), insieme ai vertici militari.
Trump ha parlato solo tre minuti, assicurando che ‘i siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti’ con ‘massicci attacchi di precisione’ in quello che ha definito ‘uno spettacolare successo militare’. Quindi ha lanciato un nuovo ultimatum a Teheran, affermando che il futuro dell’Iran è ‘pace o tragedia’ e che ci sono molti altri obiettivi che possono essere colpiti dall’esercito americano. ‘Se la pace non arriva rapidamente, attaccheremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità’, ha minacciato.
Il presidente americano ha detto anche di aver fatto un ‘lavoro di squadra’ con il premier israeliano Netanyahu, che in un videomessaggio si è congratulato per una ‘decisione coraggiosa che cambierà la storia’. I due leader si sono sentiti prima e dopo i raid americani. Secondo Cbs, sabato gli Stati Uniti avrebbero contattato diplomaticamente l’Iran per assicurare che gli attacchi erano tutti previsti dai piani americani e non mirano ad un cambio di regime.
Diverso lo scenario descritto dalle reazioni di Teheran. Contrariamente a quanto affermato dal presidente Trump il sito nucleare di Fordow non ha subito gravi danni, afferma Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l’impianto nucleare, sottolineando che ‘non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l’attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito’.
Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema di difesa aerea è stato attivato nell’area circostante.
L’Aiea afferma che ‘al momento non sono stati segnalati aumenti dei livelli di radiazioni all’esterno dei siti’. Alla luce ‘dell’urgente situazione in Iran il direttore generale dell’Agenzia delle Nazioni Unite per l’Energia Atomica Rafael Grossi fa sapere di aver convocato per domani una riunione d’urgenza del Consiglio dei Governatori.
Allarme nelle reazioni europee e italiane. ‘Non si deve permettere all’Iran di sviluppare un’arma nucleare, poiché ciò costituirebbe una minaccia per la sicurezza internazionale. Esorto tutte le parti a fare un passo indietro, a tornare al tavolo dei negoziati e a impedire un’ulteriore escalation. I ministri degli Esteri dell’Ue discuteranno della situazione domani’, ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas.
La presidente del Consiglio Meloni segue la crisi ‘con la massima attenzione’ e ha convocato per stamattina una riunione in videoconferenza con i ministri interessati, il sottosegretario Mantovano e i vertici dell’intelligence, fa sapere Palazzo Chigi. Il ministro degli Esteri Tajani si augura che ‘dopo attacco si arrivi a de-escalation’ e ‘l’Iran si sieda ad un tavolo di trattative’. ‘L’attacco Usa cambia lo scenario, si apre una crisi molto più grande’, afferma il ministro della Difesa Crosetto. (Ansa)