Casa Quasimodo non si deve vendere ma al contrario difendere da interessi privati. Un’idea assurda che contrasteremo con il massimo impegno al fine di preservare un bene culturale e storico di enorme valore. Ad affermarlo è il capogruppo della Lega al consiglio comunale di Modica, Mommo Carpentieri, che appresa della notizia della vendita di Casa quasimodo si appella al buon senso ed al diritto di prelazione da parte della Regione che dovrebbe tutelare e custodire tale patrimonio culturale non solo cittadino ma dell’intera umanità. Proprio oggi – comunica Carpentieri – si è appresa la confortante notizia che l’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà, ha già contattato la Soprintendenza di Ragusa esortandola a vigilare sulle corrette procedure da porre in essere in presenza di eventuale qualsiasi negozio traslativo della proprietà così da consentire l’eventuale esercizio del diritto di prelazione da parte degli Enti pubblici interessati.
Si prende atto quindi – continua Carpentieri – dell’interesse da parte dell’assessorato regionale alla conservazione ed alla migliore valorizzazione e fruizione del pregio culturale del bene in questione in quanto testimonianza del patrimonio culturale non solo della Regione ma dell’intera Nazione. Il nostro comune denominatore quindi deve essere e sarà quello di evitare una qualsiasi vendita di quella che fu la casa di Salvatore Quasimodo. Nonostante quanto detto – afferma il capogruppo della Lega – continuerò a vigilare sull’intera vicenda e, nel caso, chiederò un incontro urgente tra il segretario regionale della Lega, Nino Minardo, il deputato ibleo Orazio Ragusa e l’assessore regionale Samonà che sarà anche invitato a far visita alla Casa Quasimodo di Modica. La casa è stata nel corso degli anni arricchita grazie al lavoro dell'associazione Proserpina che ha rilevato la gestione nel 2016 dalla cooperativa Etnos. Si tratta di uno dei siti più visitati in città a parte di scuole, turisti e gruppi mossi dall'interesse per l'opera del Nobel.
Carpentieri si unisce quindi alla battaglia di questi giorni potata avanti proprio dall’associazione Proserpina che ha lanciato una raccolta fondi per scongiurare il pericolo di una vendita”.