E’ un lungo documento quello con cui la Cgil ragusana, per bocca del segretario generale Peppe Scifo, prorpio in concomitanza con il consiglio comunale aperto dedicato alla vicenda, interviene sulla realizzazione della Ragusa-Catania e sui continui ritardi e rimandi.
Scifo inizia ricordando gli ultimi termini della questione, la seduta del Cipe del 4 aprile in cui si decise per il rinvio al 13 maggio in quanto “l’attuale esecutivo ha espresso dubbi sul project financing che secondo i dati economici avrebbe pesanti ricadute in termini di tariffe sull’utenza. E’ ovvio che tale criticità sia condivisibile, se si pensa che l’utenza dovrebbe sobbarcarsi un enorme peso economico per transitare in quella strada. Il Governo deve quindi trovare le soluzioni di carattere economico affinché si possa superare questa criticità non di poco conto per tutti i cittadini interessati, sopratutto per i ceti più deboli e per tutti quelli che sono costretti a percorrere quotidianamente questa strada anche come pendolari per motivi di lavoro”.
Detto questo il segretario Cgil prosegue “crediamo che il tema debba essere approfondito attraverso una reale e concreta compartecipazione tra i diversi attori Istituzionali, a partire dal Governo nazionale e regionale, e debba al più presto approdare ad una soluzione concreta. Il raddoppio della Ragusa – Catania è un’opera assolutamante strategica per le due province principalmente interessate, Ragusa e Siracusa, e lo è ancor di più per il sistema produttivo del nostro territorio. Sappiamo quanto è importante il volume globale di prodotti agricoli che giornalmente transitano per quella strada in direzione dei mercati del centro- nord.
Sappiamo quanto pesa l’assenza di una rete infrastrutturale adeguata al nostro sistema produttivo che vedrebbe nella realizzazione di quell’opera la possibilità di un miglioramento e di una crescita. Sappiamo quanto pesante è il bilancio di vite umane spezzate lungo il percorso attuale della Ragusa- Catania le cui condizioni di pericolosità mettono a rischio ogni giorno migliaia di cittadini che percorrono questo tragitto”. Carenze estremamente penalizzanti, continua Scifo, qualora si pensi che “negli ultimi mesi gli indicatori di carattere economico attestano un trend in crescita delle presenze turistiche in Sicilia, sopratutto nelle grandi città servite da infrastrutture.
Questo trend lascia fuori l’intero territorio ibleo che, nonostante le diverse vocazioni per le eccellenze di carattere monumentale, culturale ed enogastronomiche, continua a perdere occasioni di sviluppo e di crescita occupazionale”. Ma il segretario Cgil non si limita soltanto ad una enumerazione ed esprime chiaramente il proprio giudizio politico “siamo di fronte all’ennesima mortificazione del territorio; gli ultimi governi sono stati inconcludenti, abbiamo assistito agli annunci di definitivo avvio del progetto da parte di tutti quelli che in questi venti anni si sono avvicendati. L’attuale Governo si renda subito operativo, e già dal prossimo appuntamento del 13 maggio al CIPE dia un segnale concreto di sviluppo in positivo verso la realizzazione dell’opera.
Mentre il Governo è impegnato nel dibattito interno circa l’utilità o meno di opere come la Tav, qui continuano a mancare le infrastrutture essenziali, non esiste un solo metro di autostrada. In provincia di Ragusa sono quasi del tutto inesistenti le reti ed i collegamenti ferroviari sia per la mobilità delle persone che per le merci. Così come sussistono ancora pesanti criticità sul completamento dei lotti 6,7 e 8 dell’autostrada Siracusa Gela che rischia di diventare l’ennesima opera incompiuta in Sicilia”. Non manca una stoccata finale sulla azione del Governo giallo-verde quando Scifo afferma seccamente “siamo consapevoli che l’attuale esecutivo ha una trazione verso gli interessi del nord per l’egemonia politica della Lega, e il progetto di Autonomia Differenziata solca ancora di più la distanza tra il nord avanzato ed il sud sottosviluppato, sopratutto per l’assenza di infrastrutture materiali e immateriali”.
Infine gli impegni “la Cgil di Ragusa intende continuare questa battaglia per chiedere l’avvio di opere strategiche a partire dal raddoppio della Ragusa-Catania. Occorre scendere in piazza per difendere il nostro territorio e condurre una battaglia per il lavoro, inteso come buona occupazione, contro chi pensa che all’attuale condizione allarmante di disoccupazione, sopratutto giovanile, debba essere affrontata solo attraverso il riconoscimento di un sussidio in quanto sostegno come intervento sulla povertà. La povertà si combatte con il lavoro e gli investimenti, con la lotta all’evasione e con una tassazione coerente al principio costituzionale di progressività”.
Poi il segretario generale della Cgil Peppe Scifo lancia uu appello “invitiamo le Istituzioni, la deputazione locale, le organizzazioni di categoria, la società civile a sostenere questa battaglia per il nostro territorio, per un futuro sostenibile, per arrestare l’emigrazione dei nostri giovani inchiodando le nuove generazioni ad un destino di povertà. Alziamo la testa, riprendiamoci il futuro”. (da.di.)