Il testo della nuova sanatoria fiscale subisce un ritocco fondamentale. Per rendere la Rottamazione Quinquies più accessibile e meno onerosa, il Governo ha rivisto al ribasso il costo della dilazione: il tasso di interesse annuo per chi sceglie il pagamento rateale scende dal 4 al 3 percento.
Questa modifica rappresenta un compromesso rispetto alla proposta iniziale della Lega che puntava al 2 percento, ma garantisce comunque un risparmio concreto. Senza questo intervento, gli interessi cumulati sull’ultima rata avrebbero rischiato di superare il 35 percento del debito, scoraggiando l’adesione di molti contribuenti.
Flessibilità estrema: 9 anni per rientrare
La vera forza di questa edizione è la durata del piano di rientro, pensato per chi ha debiti di importo elevato che non permettono il saldo in un’unica soluzione.
- Rateizzazione: Fino a 54 rate bimestrali.
- Orizzonte Temporale: Circa 9 anni per completare i versamenti.
- Importo Minimo: Ogni singola rata deve essere di almeno 100 euro.
- Soluzione Unica: Resta ferma la possibilità di chiudere il debito in un unico versamento entro il 31 luglio 2026.
Cosa si paga e cosa viene cancellato
La sanatoria copre un arco temporale vastissimo, includendo i carichi affidati alla riscossione dal 1 gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
L’obiettivo dichiarato è quello di aiutare chi ha presentato regolarmente le dichiarazioni ma non è riuscito a versare le imposte, escludendo invece chi ha omesso totalmente di dichiarare i propri redditi. Chi aderisce dovrà pagare esclusivamente la quota capitale, ovvero la tassa originaria, mentre verranno azzerati:
- Sanzioni e interessi di mora.
- Aggio della riscossione.
- Sanzioni accessorie.
Decadenza: maglie più larghe per chi sbaglia
Una novità rilevante riguarda le regole per non perdere i benefici della rottamazione, decisamente meno rigide rispetto al passato. Si decade dalla misura solo in tre circostanze:
- Mancato versamento della prima rata: fondamentale per attivare il piano.
- Mancato versamento dell’ultima rata: quella di chiusura.
- Mancato pagamento di due rate: anche se non consecutive.
Questo significa che il contribuente ha a disposizione un margine di errore superiore rispetto alle precedenti edizioni, dove il salto di una sola rata comportava l’immediata esclusione.




