È possibile dimagrire mangiando? La domanda riporta in auge il concetto di “alimenti a calorie negative”, cibi che teoricamente richiederebbero all’organismo più energia per essere digeriti e assimilati di quanta ne apportino. Vediamo cosa dice la scienza e quale ruolo giocano realmente questi alimenti nel controllo del peso.
La termogenesi indotta dalla dieta
Il nostro corpo consuma energia (calorie) per trasformare i nutrienti attraverso un processo noto come termogenesi indotta dalla dieta (o effetto termico del cibo). In sintesi, ogni volta che mangiamo, spendiamo calorie.
Normalmente, questa spesa è minima rispetto al guadagno calorico netto:
- Carboidrati e Grassi: Per il loro metabolismo, l’organismo spende solo il 3%-10% delle calorie che ne ricava.
- Proteine: Per digerire e assimilare le proteine, la spesa energetica è molto più alta, arrivando tra il 10% e il 35% delle calorie contenute. Questo è il motivo per cui un aumento dell’apporto proteico è spesso raccomandato nelle diete per il controllo del peso.
Cibi a “Calorie negative: mito o realtà?
Cibi come sedano, cetrioli, finocchi, cavolfiore e pompelmo sono spesso citati come potenziali “cibi a calorie negative” a causa del loro bassissimo apporto energetico. Ad esempio, 100 grammi di sedano sviluppano circa 16-20 calorie.
Tuttavia, gli studi scientifici non hanno dimostrato l’esistenza di alimenti che abbiano un bilancio calorico effettivamente negativo:
- Esperimento di Oxford: Ricercatori della Brookes University hanno misurato la termogenesi indotta da 100 grammi di sedano in 15 donne. Hanno dimostrato che, a fronte di 16 calorie ingerite, 13,75 venivano “bruciate”, ma le restanti 2,25 calorie rimanevano disponibili all’organismo.
- Studio su Rettili: Un esperimento su lucertole onnivore, sebbene non direttamente applicabile all’uomo, ha mostrato che anche se il 76% delle calorie del sedano veniva consumato nei processi metabolici, rimaneva comunque un guadagno calorico netto del 24%.
Il vero ruolo dei cibi a bassissime calorie
Sebbene il singolo etto di sedano non sottragga energia, questi alimenti sono indispensabili in una dieta ipocalorica grazie ad altri fattori:
- Bilancio Complessivo Negativo: Se si considera che l’organismo consuma energia costante solo per vivere (metabolismo basale), l’introduzione di cibi con apporto calorico minimo rende il bilancio complessivo della giornata più facilmente negativo.
- Sazietà e Fibre: Alimenti come sedano e cetrioli sono estremamente ricchi di fibre e acqua. La loro capacità di riempire lo stomaco in cambio di un apporto calorico irrisorio li rende preziosi per calmare la fame e indurre un senso di sazietà precoce (specialmente se consumati all’inizio del pasto o come spuntino).
In conclusione, sedano e cetrioli non “bruciano” più calorie di quelle che contengono, ma agiscono in modo indiretto, riducendo l’appetito e sottraendo spazio ad alimenti ben più calorici, rivelandosi alleati preziosi nel controllo del peso.




