Potrebbe esserci un colpo di scena nella prossima sanatoria delle cartelle esattoriali. Se per mesi la linea del governo è stata quella di escludere dalla rottamazione-quinquies chi era decaduto dalle precedenti definizioni agevolate, le recenti dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini fanno sperare in un cambio di rotta. Il provvedimento, che dovrebbe essere inserito nella Legge di Bilancio 2026, potrebbe concedere una seconda chance anche a chi non è riuscito a saldare i debiti in passato.
Furbetti o in difficoltà? Il dilemma del governo
Il dibattito sull’inclusione dei “decaduti” è complesso. L’esecutivo, e in particolare il Ministero dell’Economia, aveva inizialmente sostenuto l’esclusione di chi non ha rispettato i piani di pagamento, per evitare di premiare i “furbetti” che usano le sanatorie solo per guadagnare tempo. Spesso, infatti, la semplice presentazione della domanda permette di bloccare le azioni esecutive e ottenere un Durc regolare, senza mai versare la prima rata.
Tuttavia, escludere in blocco tutti i decaduti sarebbe un’ingiustizia. Molti contribuenti sono stati costretti a rinunciare alla sanatoria a causa di importi di rata troppo elevati, soprattutto nelle prime scadenze. Penalizzare queste persone significherebbe negare loro la possibilità di regolarizzare la propria posizione con il Fisco.
Le dichiarazioni di Salvini riaccendono la speranza
L’ipotesi di escludere tutti i decaduti ha fatto molto discutere, ma un recente intervento di Matteo Salvini ha riacceso le speranze. Il vicepremier ha ventilato la possibilità di permettere l’accesso alla rottamazione-quinquies anche a chi in precedenza non è riuscito a saldare i propri debiti. Se confermato, questo dietrofront rappresenterebbe un’importante opportunità per milioni di contribuenti. La decisione finale, tuttavia, arriverà con la pubblicazione del testo ufficiale della manovra.