Mentre la tensione sale in vista della prossima Legge di Bilancio, la Lega di Matteo Salvini mette in campo una strategia audace: finanziare una nuova “pace fiscale” per famiglie e imprese attingendo dai profitti del settore bancario. La proposta, che si scontra apertamente con gli alleati di governo, in particolare Forza Italia, promette una rottamazione estesa, ma solleva il timore di favorire i contribuenti disonesti.
La “Rottamazione quinquies”: dieci anni di rate e niente sanzioni
La nuova versione della rottamazione delle cartelle, definita “Rottamazione quinquies”, prevede una maxi-rateizzazione dei debiti fiscali con un piano di pagamento spalmabile in ben 120 rate mensili, ovvero dieci anni. L’aspetto più controverso e allettante per i debitori è l’azzeramento totale di sanzioni e interessi.
La Lega difende la misura come un aiuto necessario per chi si trova in difficoltà. Tuttavia, all’interno della maggioranza, specialmente in Fratelli d’Italia e Forza Italia, c’è il timore che si tratti dell’ennesimo condono che finisce per premiare i “furbetti” a scapito di chi ha sempre pagato le tasse regolarmente.
Il ruolo delle banche e lo scontro con Tajani
Salvini ha individuato la fonte di finanziamento della sua proposta negli “extraprofitti” del settore bancario. Un comunicato ufficiale della Lega ha chiarito la “necessità di un contributo” da parte degli istituti di credito, una mossa che il leader ha rafforzato annunciando l’intenzione di incontrare gli amministratori delegati delle banche dopo il raduno di Pontida.
Questa strategia si scontra con la posizione di Forza Italia. Antonio Tajani, infatti, è accusato da Salvini di spingere per un costoso taglio dell’IRPEF, una misura che la Lega ritiene troppo onerosa. La proposta azzurra, che ridurrebbe l’aliquota dal 35% al 33% per i redditi fino a 60.000 euro, ha un costo stimato di circa 4 miliardi di euro, cifra che la Lega preferirebbe destinare alla propria “pace fiscale”.
Flat tax: la Lega ignora i moniti internazionali
Nonostante i recenti avvertimenti del Fondo Monetario Internazionale (FMI), che ha invitato l’Italia a cancellare la flat tax per gli autonomi, la Lega non sembra intenzionata a fare un passo indietro. Salvini ha respinto le critiche e confermato l’obiettivo di estendere la soglia di applicazione della tassa piatta dagli attuali 85 mila euro a 100 mila euro. Una posizione in aperto contrasto con le raccomandazioni economiche globali, destinata a essere uno dei temi centrali del prossimo raduno del partito.