Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto sul bonus auto o incentivi auto, cresce l’attesa per l’apertura del portale che consentirà di prenotare i bonus fino a 11mila euro. Ma una novità a sorpresa nel testo apre la possibilità che gli incentivi non siano riservati solo ai veicoli elettrici, ma anche alle ibride. Tutto ruota attorno al meccanismo dell'”ecoscore”.
Che cos’è l’ecoscore?
L’ecoscore è un punteggio ambientale che valuta l’impronta di carbonio di un veicolo lungo l’intero ciclo di vita. Sebbene il decreto non precisi se questo criterio sarà già applicato per l’attuale tornata di incentivi, il suo inserimento suggerisce che il Governo stia valutando di ampliare la platea dei veicoli agevolabili. Il testo infatti prevede che “potrà essere definito un elenco dei veicoli oggetto di incentivazione” sulla base di questo nuovo parametro.
Questo segnale sembra confermare la volontà dell’Italia di sostenere la “neutralità tecnologica” e di appoggiare la richiesta di un rinvio degli obiettivi di decarbonizzazione fissati al 2035 dall’Unione Europea.
I problemi del decreto: il nodo delle “aree urbane funzionali”
Nonostante la possibile apertura agli ibridi, il decreto continua a sollevare polemiche, in particolare per il contestato criterio geografico. Il bonus è riservato esclusivamente a chi risiede nelle cosiddette “aree urbane funzionali (FUA)”, che includono le grandi città e i comuni ad esse collegati per ragioni di lavoro o economiche. In pratica, la maggior parte dei piccoli centri e delle province italiane rimane esclusa dagli incentivi.
È proprio a causa di questo vincolo che l’avvio della piattaforma per le prenotazioni è stato posticipato a ottobre. Come spiegato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto, il ritardo è dovuto alla necessità di attendere un elenco aggiornato dei comuni che rientrano nelle FUA da parte dell’Istat.