Modica – Campionato Europeo Under 15 nel segno della sfortuna per il talento del Calabrese Fighiting Team Modica, Pietro Guccione. L’allievo di Valeria Calabrese, infatti, in Montenegro è stato doppiamente sfortunato, ma è riuscito sicuramente a dimostrare tutto il suo valore e presto tornerà a far parlare dise. Il sorteggio, infatti, non è stato benevolo per il campioncino modicano, che al primo turno è stato abbinato all’inglese Thomas Ward, l’atleta più forte della competizione che alla fine ha conquistato il titolo iridato.
Nonostante l’esito del sorteggio, Pietro Guccione non si è abbattuto e sul quadrato montenegrino ha messo in difficoltà il campione britannico che mai come con lui si è trovato in difficoltà. Un colpo fortuito, scagliato dall’inglese, purtroppo, ha interrotto la corsa verso il titolo del modicano che nei primi due round era in vantaggio. Praticamente, Ward si è salvato dalla sconfitta soltanto grazie al colpo scagliato che alla fine si è rivelato vincente.
Nonostante la sconfitta, tuttavia, Pietro Guccione, che ha dimostrato il suo valore dando il meglio sul quadrato, è stato fermato dalla sfortuna nel sorteggio, anche se, per chi mira al successo il sorteggio non deve essere fattore determinante.
L’impresa soltanto sfiorata, però, lascia ben sperare per il futuro, basti pensare che l’allievo di Valeria Calabrese ha al suo attivo soltanto 6 match ed è stato sconfitto da un colpo fortuito di Ward, figlio d’arte che di incontri ne ha già disputato 45.
“Ero sicura che Pietro Guccione potesse stare sul ring con chiunque – spiega Valeria Calabrese – e ho avuto ragione. Nonostante il blasone dell’avversario, sul ring in Montenegro è stato proprio Pietro a fare la differenza. Guccione, infatti, si era aggiudicato la prima ripresa ed era in vantaggio anche nella seconda, ma un colpo tirato d’impulso ha salvato Ward. Pietro, infatti, ha subito il conteggio dell’arbitro che poi ha decretato lo stop dell’incontro assegnando la vittoria all’inglese, che poi ha vinto anche il titolo. Se da un lato, incontrare subito il più forte è stata una sfortuna – continua – dall’altro possiamo dire di averlo messo in seria difficoltà più di ogni altro avversario. Una medaglia – sottolinea – è sempre la cosa migliore per ricordare un campionato, ma anche una prestazione di questo tipo è per me da incorniciare. Non servono più prove – conclude Valeria Calabrese – per poter definire Pietro Guccione un pugile intelligente, coraggioso e brillante”.




