Il governo sta lavorando a una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, ma con una novità significativa: la misura non sarà aperta a tutti. Le prime indiscrezioni, basate su una relazione della Commissione tecnica sul magazzino della riscossione, indicano una stretta sui contribuenti “recidivi”, che rappresentano la maggioranza dei debitori.
Chi rischia di essere escluso
Secondo i dati, in Italia ci sono circa 21,78 milioni di persone con debiti fiscali, l’84,3% delle quali sono persone fisiche, e in particolare il 71,3% sono lavoratori dipendenti e pensionati. La relazione evidenzia che il 77% dei destinatari annuali di cartelle ha avuto altre iscrizioni a ruolo nei tre anni precedenti, un segnale chiaro di “recidiva”.
Per evitare i fallimenti delle precedenti sanatorie, il governo punta a un “filtro” che escluda i debitori seriali, concedendo la possibilità di rottamazione solo a chi non ha un passato di mancati pagamenti ricorrenti.
I problemi strutturali del sistema di riscossione
La relazione sottolinea anche le criticità del sistema attuale. Dal 2000 al 2024, l’Agenzia della Riscossione ha gestito con le stesse regole sia crediti di valore irrisorio (il 23,3% è inferiore a 100 euro) sia debiti milionari. Questa inefficienza ha portato a un sistema poco mirato e dispendioso in termini di risorse.
L’obiettivo della nuova rottamazione è quello di configurarsi non come un semplice condono, ma come un’opportunità mirata ad aiutare chi è realmente in difficoltà, mentre si studiano misure più severe e strutturali per combattere l’evasione seriale.