Il mare delle Isole Eolie si conferma una rotta di transito privilegiata e un ecosistema vitale per i capodogli. Un’importante campagna di “censimento” di questi maestosi cetacei è stata completata grazie al progetto “Capo d’Eolo”, condotto dall’associazione Filicudi Wildlife Conservation.
L’iniziativa ha permesso di foto-identificare ben 80 esemplari, un risultato significativo ottenuto grazie all’unicità delle caratteristiche della coda di ogni animale, immortalate durante le fasi di immersione.
La foto-identificazione ha riguardato diverse tipologie di aggregazioni: da gruppi di maschi adulti a quelli di giovani, fino a unità sociali composte da femmine con i loro piccoli, e persino cluster osservati durante il periodo riproduttivo. Tra gli 80 capodogli censiti, solo un numero limitato era stato precedentemente documentato. Questo dato, unito ai risultati complessivi del progetto, ha permesso di appurare un trend in aumento della presenza di questi cetacei nell’area negli ultimi dieci anni.
“I risultati dei nostri studi, che combinano tecniche di foto-identificazione e bioacustica”, ha sottolineato la biologa Monica Blasi, fondatrice e direttrice dell’associazione Filicudi Wildlife Conservation, “hanno colmato un importante gap informativo sulla presenza, l’ecologia e il comportamento di questa specie nell’area del Tirreno meridionale”.
Il progetto “Capo d’Eolo” non solo conferma il valore naturalistico eccezionale delle acque eoliane, ma fornisce dati preziosi per la conservazione di questa specie, contribuendo a una migliore comprensione delle sue abitudini e dei suoi spostamenti in uno degli ecosistemi marini più ricchi del Mediterraneo. (Fonte Ansa)