Modica – In un’epoca in cui il futuro sembra sospeso, Banksy ci restituisce il presente così com’è: crudo, spietato, a volte tenero e disarmante. Nello spazio Marf, presso l’ex Convento del Carmine di Modica, in Piazza Matteotti, si è aperta ufficialmente al pubblico “Banksy – Realismo Capitalista. L’arte in assenza di utopie”, la mostra-evento promossa dalla Fondazione Teatro Garibaldi e curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, che porta a Modica, fino al 2 novembre 2025, oltre cento opere, tra cui “Girl with Balloon”, “Love is in the Air”, “Bomb Hugger” e “Love Rat”, documenti e materiali originali del celebre e misterioso artista britannico. Autore invisibile eppure onnipresente, Banksy ha rivoluzionato il linguaggio dell’arte urbana, facendo dello stencil la sua tecnica distintiva e del muro il suo spazio espressivo.
Le sue immagini, semplici solo in apparenza, colpiscono con forza: denunciano guerre, disuguaglianze, consumismo, ma anche l’ipocrisia della comunicazione di massa e l’illusione del progresso. “‘Realismo Capitalista’ è un titolo che prende spunto dal saggio di Mark Fisher, e che si sposa perfettamente con il messaggio di Banksy – ha spiegato Stefano Antonelli, curatore della mostra con Gianluca Marziani – La sua forza sta nell’essere universale, popolare ma mai banale. La mostra non solo celebra l’artista, ma è anche un modo per studiarlo, analizzarlo, comprenderlo nel suo linguaggio visivo e sociale. Ad esempio si pensa che sia solo un artista della street art, invece, secondo il nostro più recente computo, ha realizzato più opere per il mercato”.
Per Modica uno straordinario appuntamento. “È un onore ospitare una mostra di questa portata – ha dichiarato Maria Monisteri, presidente della Fondazione Garibaldi e sindaco di Modica – Banksy, artista geniale e provocatore, riesce a parlare a tutti con messaggi diretti ma profondi. La sua presenza a Modica è un atto culturale potente e un’occasione per avvicinare un pubblico sempre maggiore all’arte contemporanea, tra l’altro in una città piena di monumenti barocchi e perfino gotici. Questa è la direzione in cui vogliamo andare: unire bellezza, pensiero e apertura al mondo”.

“Questa esposizione rafforza il nostro percorso di valorizzazione dell’arte contemporanea, avviato già dieci anni con grandi progetti – ha aggiunto Tonino Cannata, sovrintendente della Fondazione – Siamo convinti che il pubblico risponderà con entusiasmo e curiosità, anche perché Banksy parla il linguaggio dell’attualità”. Banksy è uno degli artisti più enigmatici e influenti del nostro tempo. Attivo dagli anni ’90, ha scelto l’anonimato come parte integrante del suo linguaggio artistico. All’inaugurazione sono intervenuti anche il vicepresidente della Fondazione, avv. Giorgio Rizza, il deputato regionale on. Ignazio Abbate, che ha sottolineato come “questa mostra, che ha il pieno supporto della Regione, inserisca ancor di più Modica, patrimonio Unesco, in un circuito culturale internazionale di prestigio. Tra l’altro la città gode di finanziamenti regionali anche per altri interventi” mentre il prof. Paolo Nifosì, consulente per le arti visive della fondazione ha spiegato che “Bansky è uno degli artisti internazionali attuali più importanti. E’ un artista contro, che torna al reale per raccontare le contraddizioni del nostro tempo. Con opere graffianti e immediate affronta guerra, povertà, consumismo e disuguaglianze, spesso usando l’ironia e gli animali come metafora della condizione umana. Una voce critica nella società neocapitalista contemporanea”. Tra gli intervenuti anche Domenico Ciancio, condirettore del quotidiano La Sicilia, Stefano Giaquinta, di Mutika EMC e Simone Italia per Conad, in rappresentanza di alcune delle realtà private che sostengono con convinzione la mostra. Banksy è diventato famoso in tutto il mondo grazie alle sue opere di street art, realizzate prevalentemente con la tecnica dello stencil, che gli consente interventi rapidi e clandestini su muri, ponti, edifici pubblici.
Le sue immagini sono cariche di significato, denuncia sociale, critica politica e spesso pongono domande scomode sul capitalismo, sulla guerra, sull’ambiente, sulla libertà e sui paradossi del mondo globalizzato. Le sue incursioni artistiche appaiono nei luoghi simbolici dei conflitti o nei centri del potere economico e mediatico. Le sue opere sono state oggetto di mostre, aste milionarie, studi accademici e dibattiti accesi, ma la sua vera forza resta l’impatto diretto e universale del suo messaggio: un’arte che scuote, interroga e non lascia indifferenti.
La mostra, curata da Stefano Antonelli e Gianluca Marziani, è organizzata dalla Fondazione Teatro Garibaldi, in collaborazione con il quotidiano La Sicilia, con Domenico Sanfilippo Editore, DSE Pubblicità, CSAB Uniroma3 – Fondazione Centro Studi Archivio Banksy, con il sostegno della Regione Siciliana, dell’ARS, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa e del Comune di Modica e con il supporto di aziende e realtà locali: presenting sponsor Mutika EMC, main sponsor Conad e Polara, sponsor Gruppo Zaccaria e Antonino Leone & figli, partner Dal Vivo Produzioni, sponsor tecnici Galleria Lo Magno e Axio Group. La mostra è l’esito di un progetto scientifico, critico ed interpretativo indipendente, ideato, curato e finanziato fuori dalla sfera d’influenza dell’artista. Banksy non è coinvolto nell’ideazione e progettazione della mostra e non ha fornito supporto o opere, le quali sono provenienti dalla collezione del CSAB Uniroma3, Fondazione Centro Studi Archivio Banksy. Il progetto espositivo, testi e immagini del catalogo, ogni opera, documento o materiale presente in mostra, sono stati supervisionati, verificati per accuratezza e autenticità, e approvati per conto di Banksy da Pest Control Office ltd (Londra), unico ente autorizzato a certificare l’autenticità delle sue opere