L’attesa per la versione definitiva della Rottamazione-quinquies non riguarda solo i contribuenti, ma anche le forze di opposizione, che premono per una riforma più strutturale del debito fiscale.
Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 Stelle e membro della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, ha sottolineato l’urgenza di conoscere la proposta finale del Governo, che sembra aver ridimensionato l’iniziale ipotesi delle 120 rate a circa 80, o 96.
“Attendiamo la proposta definitiva del Governo, perché prima si parlava di 120 rate, ora si sono ridotte forse a 80,” ha dichiarato Turco. “Dobbiamo valutare se questa rottamazione quinquies sia effettivamente uno strumento che può realmente risolvere le problematiche dei contribuenti in difficoltà.”
Escludere i “Recidivi” e i Criteri di Ingresso
Il punto centrale delle perplessità dell’opposizione è il rischio di un utilizzo distorto della misura, che permetterebbe ai contribuenti disonesti di prendere tempo senza saldare il dovuto.
Secondo il vicepresidente del M5S, sarà fondamentale definire regole di ingresso molto precise: “Un aspetto fondamentale è escludere chi ha già utilizzato in passato questo strumento per rallentare le procedure.” Turco insiste sulla necessità di distinguere il “contribuente onesto che è in difficoltà” da chi usa la sanatoria “solo per pagare la prima rata e poi svanire nel nulla.”
La valutazione finale dovrà tenere conto dei risultati deludenti delle rottamazioni precedenti, che hanno recuperato meno della metà degli incassi previsti e hanno lasciato un magazzino di crediti esattoriali superiore ai 1.200 miliardi di euro.
Superare le Sanatorie: L’Esigenza di Strumenti Strutturali
Per il Movimento 5 Stelle, il problema non si risolve con l’ennesima pace fiscale. Servono strumenti più efficaci per liberare cittadini e imprese dalla “trappola del debito”, soprattutto per coloro che si trovano in difficoltà per ragioni oggettive e non per volontà.
“Se dobbiamo andare a risolvere il problema dei cittadini e delle imprese che sono realmente in difficoltà… allora non abbiamo bisogno di un’ennesima rottamazione,” ha affermato Turco. La maggior parte di queste persone, infatti, ha pendenze non solo con il Fisco, ma anche con banche e fornitori.
Una via percorribile, suggerisce Turco, potrebbe essere il rafforzamento e la semplificazione di strumenti già esistenti, come la procedura di sovraindebitamento prevista dal Codice della Crisi d’Impresa, integrando eventualmente la rottamazione all’interno di tali procedure.
Nonostante queste considerazioni, l’ipotesi più probabile è che la prossima Manovra non possa fare a meno di una nuova stagione di sanatorie. Sarà dunque sulla struttura di questa Rottamazione-quinquies che si concentrerà il dibattito politico imminente.