C’è tempo solo fino al 30 giugno 2025 per aggiornare l’ISEE e non perdere gli arretrati dell’Assegno Unico per i figli a carico. Le famiglie che non si metteranno in regola con la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro questa data, continueranno a ricevere l’importo minimo di 57,5 euro e rinunceranno alle somme spettanti a partire dalla mensilità di marzo scorso.
Il funzionamento dell’Assegno Unico non ha subito modifiche sostanziali: per fruirne, non è richiesta una nuova domanda ogni anno, ma è fondamentale aggiornare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) entro febbraio di ogni anno. I nuclei familiari che non sono riusciti a farlo entro la scadenza del 28 febbraio 2025, infatti, percepiscono l’importo minimo da marzo.
La differenza con l’importo massimo spettante può essere significativa. Per un ISEE inferiore a 17.227 euro (valore per il 2025), l’assegno per ciascun figlio minorenne può raggiungere i 201 euro. Presentando la DSU entro il 30 giugno, le famiglie potranno recuperare questa differenza retroattivamente, ricevendo gli arretrati delle ultime quattro mensilità (marzo, aprile, maggio, giugno).
Come aggiornare l’ISEE e non perdere gli arretrati
È cruciale agire in questi ultimi giorni. Per calcolare e presentare il nuovo ISEE, è possibile rivolgersi a un CAF (Centro di Assistenza Fiscale) per ricevere supporto nella compilazione. In alternativa, si può procedere in autonomia accedendo al portale dell’INPS (tramite SPID, CIE o CNS) e compilando la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU). Questo documento raccoglie tutte le informazioni anagrafiche, reddituali e patrimoniali del nucleo familiare, essenziali per il calcolo dell’ISEE.
L’INPS, nella circolare n. 23 del 9 febbraio 2022, specifica chiaramente che “per le domande che saranno presentate entro il 30 giugno, l’articolo 6, comma 2, del decreto legislativo n. 230/2021 prevede la decorrenza a partire dal mese di marzo. In tal caso, in sede di conguaglio, si terrà conto dell’ISEE valido presentato entro il 30 giugno del periodo di riferimento”.
Cosa succede dopo il 30 Giugno?
Se l’ISEE viene presentato dopo il 30 giugno 2025, l’aggiornamento degli importi dell’Assegno Unico avverrà solo a partire dalla mensilità successiva alla presentazione. In questo caso, purtroppo, si perderanno tutti gli arretrati spettanti da marzo.
È importante ricordare che, ai fini del calcolo dell’ISEE, la nuova riforma entrata in vigore circa tre mesi fa prevede che i titoli di Stato fino a un massimo di 50.000 euro debbano essere esclusi dal patrimonio familiare. Questo potrebbe influenzare positivamente l’indicatore per molte famiglie, permettendo l’accesso a importi più elevati.