I lavori sul primo testo bozza della Manovra 2026 entrano nella fase cruciale, e il Governo ha compiuto un passo decisivo verso l’intesa definitiva sulla Rottamazione quinquies, la nuova sanatoria delle cartelle fiscali. Dopo intense trattative, la maggioranza sembra orientarsi verso una soluzione intermedia e più estesa per la dilazione dei debiti.
Piano rateale: 9 anni senza maxi-tranche
Il compromesso raggiunto punta a superare le criticità delle edizioni precedenti, in particolare l’alto tasso di decadenza dovuto alle prime rate troppo onerose.
Durata Estesa: La sanatoria entrerà nella Legge di Bilancio 2026 con un piano di pagamento massimo di 108 rate mensili, distribuite su 9 anni. Questa soluzione è più “lunga” rispetto all’ipotesi di 96 rate in 8 anni, ma inferiore alle 120 rate inizialmente promesse.
Rate Costanti: La novità più significativa è l’eliminazione delle prime due rate “pesanti” (che in passato potevano concentrare fino al 20% del debito). La nuova versione punterà su rate costanti e uniformi per tutta la durata del piano, rendendo l’adesione più sostenibile economicamente.
Anticipi e Debiti Differenziati
La Rottamazione-quinquies sarà caratterizzata da una selettività basata sull’ammontare del debito e sull’affidabilità del contribuente:
Anticipo Obbligatorio: Un anticipo obbligatorio del 5% del debito totale sarà richiesto solo per gli importi superiori a 50.000 euro. Per tutti i debiti minori non sarà richiesto alcun acconto iniziale.
Piani Differenziati: La durata del piano di pagamento sarà parametrata al valore del debito. Le cartelle di importo più elevato beneficeranno delle dilazioni più lunghe (fino a 108 rate), mentre per i debiti più contenuti saranno previsti piani più brevi per evitare di diluire somme minime su troppi anni, ottimizzando i costi di riscossione.
Esclusione dei “Furbetti” e Ostacoli all’Approvazione
Il dibattito si è concentrato anche sull’esigenza di riservare la sanatoria ai “meritevoli”, evitando che si trasformi in un incentivo all’evasione.
Selettività: Potrebbero essere esclusi i contribuenti che hanno aderito in passato alle rottamazioni con il solo scopo di bloccare fermi e pignoramenti, senza mai saldare effettivamente il debito.
Nonostante l’intesa raggiunta, l’approvazione definitiva della Rottamazione-quinquies non è scontata. Il provvedimento dovrà superare due ostacoli principali: la necessità di coperture finanziarie adeguate (che potrebbero costringere a ridimensionare la misura) e la vigilanza dell’Unione Europea sul rispetto dei vincoli di bilancio e del deficit.
La rottamazione si inserisce in un pacchetto fiscale più ampio che include il taglio dell’IRPEF per il ceto medio, interventi sulle pensioni e nuove misure per la natalità e la famiglia.