Si apre ufficialmente la stagione autunnale degli incentivi statali, con sei nuove misure o erogazioni in arrivo entro la fine dell’anno. Dalla “Dote Famiglia” al Bonus Psicologo, fino all’atteso contributo per gli elettrodomestici e la Carta Dedicata a te, l’Esecutivo è in corsa contro il tempo per rendere operative le norme approvate, per lo più con la scorsa Legge di Bilancio, e utilizzare i fondi stanziati per il 2025, che ammontano complessivamente a 1,7 miliardi di euro.
Nonostante l’impegno, il pacchetto di aiuti non è esente da criticità, che spaziano dalla dotazione finanziaria limitata alla complessità burocratica.
Fondi Insufficienti e Regole Restrittive
Molte delle agevolazioni in arrivo presentano limiti che rischiano di restringere notevolmente la platea dei beneficiari:
Fondi Scarsi: Il Bonus Psicologo è l’esempio più emblematico: gli stanziamenti attuali potranno coprire poco più di 6.000 domande, imponendo il temuto meccanismo del “click day” fino a esaurimento risorse, che spesso avviene in poche ore.
Limiti ISEE: La Dote Famiglia e la Carta Dedicata a te (gestite da ministeri diversi, il Dipartimento per lo Sport e il Ministero dell’Agricoltura) sono accessibili solo alle famiglie con un ISEE massimo di 15.000 euro.
Condizioni Specifiche: Altri incentivi presentano vincoli particolari, come l’obbligo di residenza in un’area ad alto pendolarismo per accedere al bonus auto elettriche, in arrivo a metà ottobre.
Il Caso Complicato dell’Una Tantum per le Madri Lavoratrici
Particolare attenzione merita l’una tantum di 480 euro (40 euro al mese) attesa entro dicembre dalle madri lavoratrici con almeno due figli.
La misura, inizialmente concepita come decontribuzione, ha subito diverse modifiche, generando confusione. Recentemente è stata estesa alle lavoratrici autonome e a tempo determinato (con l’esclusione di colf e badanti) e l’erogazione è stata affidata all’INPS, previa richiesta diretta. A complicare il quadro, la misura prevede un limite di reddito da lavoro massimo a 40.000 euro per accedere al beneficio (valido per chi ha lavorato tutto l’anno e fino ai dieci anni del figlio più piccolo).
Si prevede che, salvo ulteriori ritocchi in Manovra 2026, l’anno prossimo il bonus tornerà a essere gestito dai datori di lavoro attraverso uno sgravio contributivo.
Prospettive Future: la nuova ricetta fiscale del Governo
Mentre si consuma la corsa ai bonus a tempo limitato, il Governo sta parallelamente lavorando alla prossima Legge di Bilancio con l’obiettivo di introdurre misure più strutturali per il ceto medio. La nuova ricetta fiscale dovrebbe includere la rimodulazione dell’IRPEF, nuove detrazioni per i figli e aiuti mirati alle giovani coppie.
Queste nuove iniziative andranno ad affiancare le agevolazioni già strutturate e finanziate per i prossimi anni, come l’Assegno di Inclusione, l’Assegno Unico per i figli e il Bonus Nido.