La Rottamazione-quinquies potrebbe essere una delle misure chiave della prossima Legge di Bilancio. L’idea, promossa dalla Lega, è quella di offrire ai contribuenti la possibilità di saldare i debiti fiscali maturati tra il 2000 e il 2023 con un piano di pagamenti agevolato, senza l’obbligo di versare sanzioni, aggi e interessi.
Le ipotesi in Manovra
L’ipotesi iniziale di un’ampia rateizzazione in 10 anni e 120 mensilità, pur essendo un’idea centrale, potrebbe essere ridimensionata. I tecnici del governo stanno lavorando su una versione più “filtrata” della proposta, che renderebbe la misura più sostenibile per le casse dello Stato.
Per questo motivo, si sta valutando l’introduzione di:
- Soglie di accesso: solo alcune fasce di debito potrebbero essere ammesse, escludendo potenzialmente i contribuenti con debiti troppo bassi o troppo alti.
- Requisiti più stringenti: si potrebbe decidere di concedere il beneficio solo a chi rispetta determinate condizioni economiche.
- Restrizioni per i “debitori seriali”: l’obiettivo è impedire l’accesso a coloro che hanno già usufruito di precedenti rottamazioni senza saldare le rate, utilizzando la sanatoria solo per bloccare pignoramenti e fermi.
Costi e precedenti
Il costo stimato della rottamazione-quinquies potrebbe arrivare fino a 5 miliardi di euro, cifra che si cercherà di “limare” con l’introduzione dei correttivi. Le precedenti quattro edizioni non hanno portato gli incassi sperati e questo è un aspetto che i tecnici prenderanno in considerazione per non commettere gli stessi errori. L’obiettivo è creare una misura efficace, ma al tempo stesso equa per lo Stato e i cittadini.