Giorno 9 settembre scorso, al largo di Punta Secca, alla profondità di 17 mt. , con mare calmo ed ottima visibilità, a seguito di una segnalazione di pescatori, i soci del Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving hanno recuperato una “rete fantasma”, una rete da pesca persa ed aggrovigliata su se stessa. Si è operato tagliando alla base le varie cime che fuoriuscivano dalla sabbia, na certamente altre parti sono rimaste sommerse dalla stessa.
Questo il commento di Maurizio Buggea, presidente del Centro Subacqueo Ibleo Blu Diving. “Le reti fantasma soffocano e desertificano fondali e interi ecosistemi marini e sono una fonte invisibile di inquinamento, poiché con il tempo si sminuzzano e rilasciano microplastiche in mare. Se in passato le reti erano realizzate in fibre naturali, come il cotone e la canapa, oggi invece il materiale più utilizzato è una fibra sintetica derivante dalla plastica”.