Ragusa – Sul sagrato maestoso della cattedrale di San Giovanni Battista, ieri sera si è consumato uno degli appuntamenti più attesi dell’estate ragusana: il concerto di Edoardo Bennato. L’evento, sold out da giorni, ha rappresentato il gran finale della rassegna “Sagrato d’autore”, promossa dal Comune di Ragusa e organizzata dalla Marcello Cannizzo Agency, che proprio quest’anno celebra trent’anni di attività nel mondo dello spettacolo. La musica di Bennato ha avvolto la piazza di un’energia vibrante e densa di emozioni. Il pubblico, numeroso e partecipe, si è lasciato trasportare dalle note e dalle parole di un artista che da decenni incanta e provoca, con il suo inconfondibile stile tra ironia, poesia e denuncia sociale. “Sono solo canzonette”, titolo del tour, è molto più che uno slogan: è la filosofia di un autore che, con leggerezza e profondità, ha saputo raccontare le contraddizioni e i sogni della nostra società, attraversando generazioni e mode senza mai perdere autenticità.
La scaletta ha offerto un viaggio tra alcuni dei brani più iconici del repertorio di Bennato. “La torre di Babele” ha aperto la serata creando subito una tensione narrativa, seguita dalla forza teatrale di “Mangiafuoco” e dalla dolente intensità di “È stata tua la colpa”. Non sono mancati momenti di riflessione, come con “A cosa serve la guerra”, che ha regalato al pubblico un’occasione per pensare attraverso la musica. L’atmosfera si è fatta più sognante con “L’isola” e “Uncino”, mentre “Rinnegato” ha riportato sul palco la cifra più rock dell’artista. “Una settimana” ha chiuso idealmente il viaggio, lasciando gli spettatori con quell’inconfondibile sensazione di nostalgia e meraviglia tipica dei concerti di Bennato.
Accanto a questi brani, il concerto ha proposto anche le hit senza tempo che hanno reso immortale il nome di Bennato. Classici che il pubblico ha cantato a squarciagola, in una commovente partecipazione corale che ha unito tutte le generazioni presenti.
Il carisma di Bennato, la sua voce graffiante, l’armonica e la chitarra — strumenti di storie e di sogni — hanno reso la serata indimenticabile. L’artista si è dimostrato ancora una volta maestro nel coinvolgere, alternando momenti di intima confessione a lampi di ironia e provocazione, sempre con quell’approccio libero e anticonformista che lo contraddistingue.
La scelta della location ha contribuito in modo determinante a creare un’atmosfera magica: il sagrato illuminato, le luci della cattedrale che si riflettevano sugli sguardi degli spettatori, la brezza estiva che avvolgeva le note, tutto ha concorso a rendere la serata un’esperienza da ricordare. La chiusura della rassegna “Sagrato d’autore” non poteva avere un protagonista più autentico e travolgente: Edoardo Bennato ha saputo regalare a Ragusa non solo musica, ma un vero e proprio viaggio tra favole, satira e poesia, conquistando ancora una volta il cuore di tutti.