L’accredito dell’Assegno Unico per i figli a carico è previsto a partire da martedì 20 maggio per coloro che non hanno apportato alcuna variazione rispetto al mese precedente. Nessuna modifica ai dati e nessun ritardo per questi beneficiari.
Chi, invece, ha aggiornato l’ISEE, modificato la composizione del nucleo familiare o ha presentato una nuova domanda, dovrà attendere qualche giorno in più. L’erogazione avverrà comunque entro la fine del mese di maggio, seguendo la consueta tempistica differita per chi ha apportato cambiamenti amministrativi.
Come di consueto, il pagamento di maggio si riferisce al mese in corso e viene calcolato sulla base dei dati presenti al momento dell’elaborazione.
Assegno Unico a maggio: chi riceve il pagamento a fine mese e perché
Per chi ha presentato una nuova domanda nelle scorse settimane, l’accredito dell’Assegno Unico non avverrà prima della fine del mese successivo alla richiesta. La stessa tempistica si applica ai nuclei familiari che hanno comunicato variazioni significative, come la nascita di un figlio o l’aggiornamento della dichiarazione reddituale. In questi casi, i tempi di lavorazione sono più lunghi.
È importante ricordare che la richiesta dell’Assegno Unico non va rinnovata annualmente. Una volta validamente trasmessa, rimane efficace anche per gli anni successivi, a meno che non venga esplicitamente revocata o risulti decaduta.
Come aggiornare l’ISEE per non perdere gli arretrati
Da marzo, le famiglie che non hanno rinnovato la documentazione ISEE hanno ricevuto automaticamente l’importo minimo dell’Assegno Unico. Per ripristinare l’importo corretto ed eventualmente recuperare gli arretrati non percepiti nei mesi precedenti, è necessario aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) entro il 30 giugno.
La procedura può essere svolta online, accedendo con SPID, CIE o CNS, oppure tramite un centro di assistenza fiscale (CAF). Il portale dell’ISEE offre anche la possibilità di utilizzare una versione precompilata della DSU.
Assegno Unico 2025: nuovi importi e fasce di età interessate
L’importo dell’Assegno Unico varia in base all’età dei figli, alla condizione economica del nucleo (ISEE) e alla presenza di eventuali disabilità. Per il 2025, gli importi sono stati adeguati all’inflazione (+0,8%). Si prevedono circa 201 euro per ogni figlio minorenne, poco più di 97 euro per i figli tra i 18 e i 20 anni e circa 120 euro per i figli con disabilità. È inoltre previsto un piccolo aumento per le famiglie in cui entrambi i genitori lavorano.
Alcuni nuclei familiari ricevono una maggiorazione del 50%: si tratta delle famiglie con figli sotto l’anno di età o con almeno tre figli tra 1 e 3 anni, se l’ISEE rientra nei limiti previsti. Per i nuclei numerosi, con almeno quattro figli, è previsto un ulteriore aumento fisso di 150 euro mensili.
A chi spetta l’Assegno Unico e come funziona nel dettaglio
L’Assegno Unico è un contributo mensile destinato a ogni figlio a carico a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni (senza limiti di età per i figli con disabilità), a condizione che il giovane segua un percorso di formazione, svolga un tirocinio con reddito limitato, sia iscritto ai servizi per l’impiego o partecipi al servizio civile.
L’erogazione avviene anche in assenza di ISEE, ma in quel caso l’importo riconosciuto sarà quello minimo.