Il via libera definitivo della Camera alla Legge di Bilancio 2026 segna l’ingresso ufficiale della Rottamazione Quinquies nel sistema fiscale italiano. Il provvedimento si configura come una delle definizioni agevolate più lunghe di sempre, offrendo a cittadini e imprese un “salvagente” per regolarizzare oltre vent’anni di pendenze con uno sconto radicale su sanzioni e interessi.
I pilastri della sanatoria: cosa si paga
Il meccanismo della Quinquies ricalca il principio del “solo capitale”. Chi aderisce potrà estinguere il proprio debito versando esclusivamente:
- L’imposta o il contributo originario.
- Le spese per le notifiche e le eventuali procedure esecutive.
Vengono completamente azzerati gli interessi di mora e le sanzioni, che spesso arrivano a raddoppiare l’importo della cartella. La novità dell’ultima ora riguarda il costo della dilazione: il tasso d’interesse sulle rate è stato calmierato al 3% (rispetto al 4% inizialmente ipotizzato), rendendo il piano di rientro meno oneroso.
La rateizzazione: un orizzonte di 9 anni
Per favorire la sostenibilità dei pagamenti, il legislatore ha previsto una dilazione senza precedenti:
- Durata: Fino a 9 anni di pagamenti.
- Numero rate: Massimo 54 rate bimestrali.
- Importo minimo: Ciascuna rata non potrà scendere sotto la soglia di 100 euro.
- Partenza: Il debutto dei pagamenti è fissato per l’estate del 2026, con un calendario che si spingerà fino al 2035.
Requisiti: chi sono i beneficiari
La misura non è un condono per tutti. Possono accedere alla definizione agevolata i carichi affidati alla Riscossione tra il 2000 e il 2023, ma con una distinzione fondamentale:
- Ammessi: Chi ha presentato regolarmente le dichiarazioni fiscali ma non ha poi versato il dovuto.
- Esclusi: I cosiddetti “evasori totali” che non hanno mai presentato le dichiarazioni per gli anni di riferimento.
Domanda e sospensione dei contenziosi
La richiesta di adesione dovrà essere inviata esclusivamente per via telematica tramite il portale di Agenzia delle Entrate-Riscossione. All’interno della domanda, il contribuente dovrà indicare il numero di rate scelto e segnalare eventuali ricorsi pendenti.
L’effetto immediato: Una volta presentata l’istanza, le azioni giudiziarie in corso vengono sospese, così come i pignoramenti e i fermi amministrativi, in attesa del versamento della prima rata.
I rischi: quando si perde lo sconto
La puntualità è il requisito essenziale per mantenere i benefici. La normativa prevede la decadenza automatica in caso di:
- Mancato pagamento di due rate (anche non consecutive).
- Pagamento insufficiente o tardivo oltre i termini di tolleranza.
In caso di decadenza, il debito tornerà a essere calcolato secondo le regole ordinarie, gravato nuovamente da tutte le sanzioni e gli interessi precedentemente stralciati.




