Non c’è più stupore, né quel senso di urgenza che accompagnava le prime sanatorie. La notizia della Rottamazione Quinquies rimbalza tra le circolari dei commercialisti e le testate economiche come un appuntamento atteso, quasi ciclico. Il termine latino “quinquies” (la quinta volta) è la prova del nove: ciò che era nato come un evento eccezionale, un “salvagente” per situazioni di emergenza, si è trasformato in una rassicurante fermata dell’autobus. Il messaggio implicito per il contribuente è chiaro: se perdi questa corsa, ne passerà un’altra.
La riabilitazione dei “decaduti”
L’aspetto che meglio fotografa questa mutazione del sistema fiscale risiede nelle maglie larghe della nuova norma. La previsione più significativa, che supera in importanza ogni tecnicismo, riguarda la platea dei beneficiari: la Quinquies apre le braccia a chi ha fallito i precedenti piani di rientro.
- Rottamazione Ter: Chi non ha portato a termine i pagamenti della terza edizione può tentare nuovamente la strada della definizione agevolata.
- Rottamazione Quater: Il provvedimento include anche coloro che sono decaduti dalla quarta sanatoria, a patto che l’inefficacia del piano si sia determinata entro il 30 settembre 2025.
In sostanza, chi ha interrotto i versamenti in passato trova nella nuova Manovra una seconda (o terza) chance per ripulire la propria posizione debitoria.
Il paradosso dei “buoni pagatori”
Esiste però un rovescio della medaglia che delinea un paradosso normativo. Chi, al contrario dei decaduti, è rimasto fedele agli impegni presi e ha versato regolarmente tutte le rate della Rottamazione Quater entro la scadenza del 30 settembre 2025, si trova in una posizione di stallo: non potrà rinegoziare quegli stessi debiti alle nuove condizioni della Quinquies.
Questa distinzione solleva interrogativi sull’equità del sistema: mentre i contribuenti che hanno abbandonato i piani precedenti ottengono una nuova finestra di agevolazione, chi ha onorato il debito resta vincolato ai vecchi accordi, senza possibilità di accedere al nuovo ribasso dei tassi o alla dilazione più estesa.
Una tregua fiscale permanente
La Rottamazione Quinquies non è dunque un semplice strumento di riscossione, ma il sintomo di una “tregua fiscale” che sembra essere diventata permanente. Il rischio, avvertono molti analisti, è che la percezione del debito verso lo Stato ne esca depotenziata, trasformando la regolarità dei pagamenti in una scelta opzionale in attesa del prossimo capitolo latino della saga delle rottamazioni.




