Rottamazione Quinques. Dal 16 gennaio al 30 aprile 2026 sarà possibile aderire alla nuova definizione agevolata delle cartelle: stralcio di sanzioni, risparmi fino al 30% e piani di pagamento fino a 9 anni.
L’apertura delle domande per la Rottamazione Quinquies, fissata per il 16 gennaio 2026, rappresenta per molti contribuenti l’ultima occasione concreta per regolarizzare la propria posizione debitoria. Questa quinta edizione introduce una novità sostanziale: non solo lo stralcio delle componenti accessorie del debito, ma anche una rateizzazione lunga e flessibile, modellata sulle dilazioni ordinarie, pur mantenendo i vantaggi tipici delle sanatorie fiscali.
Un taglio netto al debito “vecchio”
La Quinquies consente una vera e propria “bonifica” delle cartelle esattoriali riferite al periodo 2000–2023. Una volta accolta l’istanza, il debito residuo viene alleggerito da tutte le componenti che negli anni ne hanno gonfiato l’importo:
- sanzioni amministrative;
- interessi per ritardata iscrizione a ruolo;
- aggio di riscossione.
I contribuenti che traggono il maggior beneficio sono quelli con cartelle datate. Su debiti molto vecchi, infatti, sanzioni e interessi possono arrivare a pesare quanto – o più – del capitale originario. In questi casi, lo sconto effettivo può superare il 30%, rendendo la definizione agevolata particolarmente conveniente.
Il piano di ammortamento: la regola della rata minima da 100 euro
La Rottamazione Quinquies introduce un piano di pagamento fino a 54 rate bimestrali, equivalenti a circa 9 anni. Tuttavia, non tutti potranno accedere automaticamente alla dilazione massima: la norma prevede una rata minima di 100 euro.
Questo comporta due conseguenze:
- chi ha debiti di importo ridotto dovrà chiudere il debito in un numero inferiore di rate;
- solo chi, dopo lo sconto, ha un debito residuo di almeno 5.400 euro potrà sfruttare l’intero piano da 54 rate.
La misura è pensata per garantire sostenibilità finanziaria, evitando piani troppo lunghi per debiti di modesta entità.
Esempio pratico: quanto si risparmia davvero
Per capire l’impatto reale della Quinquies, consideriamo un contribuente con 40.000 euro di debiti iscritti a ruolo.
1. Lo sconto
Grazie allo stralcio di sanzioni, interessi e aggio, il debito potrebbe ridursi a circa 28.000 euro, con un risparmio ipotetico del 30%.
2. La rateizzazione
Con un debito residuo di 28.000 euro, il contribuente supera la soglia minima e può accedere alle 54 rate bimestrali.
3. L’esborso
La rata bimestrale si attesterebbe intorno ai 520 euro, includendo gli interessi agevolati previsti per il differimento. Un impegno sostenibile, soprattutto se confrontato con pignoramenti, fermi amministrativi o riscossione ordinaria.
Scadenze: una finestra limitata e da non perdere
Il calendario è già definito:
- Apertura domande: 16 gennaio 2026
- Chiusura domande: 30 aprile 2026
- Prima rata: 31 luglio 2026
Per molti contribuenti questa rappresenta l’ultima vera opportunità per evitare procedure esecutive e rientrare in una situazione di regolarità fiscale senza subire l’intero peso di sanzioni e interessi maturati negli anni.
Perché la Quinquies è considerata “l’ultima chiamata”
La combinazione di:
- stralcio delle componenti accessorie;
- piani lunghi fino a 9 anni;
- accesso anche per chi è decaduto da precedenti rottamazioni;
- finestra temporale limitata;
rende questa misura una delle più vantaggiose degli ultimi anni. Per chi ha debiti accumulati nel tempo, spesso cresciuti più per sanzioni e interessi che per il capitale, la Quinquies può rappresentare il treno da non perdere per chiudere definitivamente una situazione debitoria che rischia di diventare insostenibile.




