Dopo gli incontri preliminari al MEF in vista del Consiglio dei Ministri (previsto per le ore 19:00 del 2 ottobre 2025), iniziano a delinearsi i contorni della Rottamazione-quinquies, l’intervento fiscale atteso nella prossima Legge di Bilancio.
L’ipotesi di lavoro prevalente punta a una sanatoria più accessibile e modulata sulle esigenze del contribuente, con due novità principali: l’introduzione di rate flessibili e la cancellazione delle maxi-rate iniziali.
Mini-Rate e Dilazione a 96 Mesi
La proposta centrale valuta la possibilità di un piano di rientro “su misura”, calibrato in base all’entità complessiva del debito:
Durata Massima: Il termine ultimo per la dilazione dovrebbe essere fissato a 96 mesi, equivalenti a otto anni.
Rata Minima: Per garantire l’efficacia del recupero e per ragioni di gestione amministrativa, l’importo minimo di ogni rata non potrà essere inferiore a 50 euro.
Rottamazione quinquies: addio alle maxi-rate iniziali
Un altro punto fondamentale su cui stanno convergendo i tecnici è il superamento del modello di pagamento adottato nelle precedenti rottamazioni.
Nello schema precedente, il 20% del debito complessivo veniva concentrato nelle prime due rate (il 10% ciascuna), rendendo l’accesso alla sanatoria gravoso fin dall’inizio. L’intenzione per la Rottamazione-quinquies è invece quella di eliminare le maxi-rate iniziali, distribuendo il carico dei versamenti in modo più uniforme e omogeneo lungo l’intero piano di ammortamento.
Queste modifiche mirano a rendere la definizione agevolata più sostenibile per i contribuenti, incentivando un tasso di adesione più alto e duraturo.