Il 2025 potrebbe essere l’ultimo anno per usufruire del Bonus Mobili e Grandi Elettrodomestici. Se il governo non riuscirà a trovare le risorse necessarie nella prossima Manovra di Bilancio, il beneficio fiscale, che ha sostenuto il settore dell’arredo per anni, non verrà prorogato. La misura, strettamente legata al Bonus Ristrutturazioni, è valida solo per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025.
Requisiti e limiti per accedere al bonus
Il Bonus Mobili non è una misura autonoma: per richiederlo è necessario aver avviato un intervento di ristrutturazione. Per le spese del 2025, i lavori devono essere iniziati dopo il 1° gennaio 2024.
Il limite di spesa massimo detraibile è di 5.000 euro per ogni unità immobiliare, con una detrazione massima di 2.500 euro, da suddividere in dieci rate annuali. È importante ricordare che non sono ammessi sconti in fattura o cessioni del credito. I pagamenti devono essere tracciabili, effettuati solo tramite bonifico o carte elettroniche.
Cosa si può comprare (e cosa no)
Il bonus copre solo specifiche categorie di prodotti:
- Mobili: letti, armadi, tavoli, sedie, divani, materassi e apparecchi per l’illuminazione. Sono esclusi elementi come porte, pavimenti o tende.
- Grandi elettrodomestici: frigoriferi (almeno classe F), forni (almeno classe A), lavatrici (almeno classe E) e lavastoviglie (almeno classe E).
Le conseguenze di un mancato rinnovo
L’eventuale interruzione del bonus a partire dal 2026 avrebbe un impatto significativo. Senza questo incentivo, le famiglie dovrebbero affrontare costi più alti per ristrutturare e arredare le proprie case, il che potrebbe portare a un calo degli investimenti e delle vendite nel settore. Il bonus ha dimostrato di essere una leva importante per il rinnovamento del patrimonio abitativo italiano e per la promozione dell’efficienza energetica.