Ragusa – “Immaginiamo di svegliarci una mattina e di scoprire di essere vittime di pignoramento della propria prima e unica casa”. Lo dice la deputata regionale del Movimento 5 Stelle, Stefania Campo, su un tema di cui tutto il Movimento ha da sempre fatto una battaglia, “Ci sono purtroppo centinaia di casi che troviamo soprattutto nel ragusano, data anche la presenza della fascia trasformata che mette gli imprenditori agricoli a forte rischio economico – rileva Stefania Campo –. A tal proposito, com’è noto, esiste un apposito Fondo regionale, istituito il 14 maggio del 2022 a prima firma di un deputato di maggioranza, sostenuto e votato da tutto il Parlamento, che però è stato sempre privo di copertura finanziaria, perché a fronte della legge non è stato mai rimpinguato, fatta eccezione per un nostro emendamento del 2024 quando siamo riusciti a mettere 400mila euro”, soldi che sono stati tutti utilizzati.
“È inutile scrivere leggi così importanti per poi tenerle sempre svuotate di risorse economiche – dice ancora la deputata regionale pentastellata –. È per questo motivo che nell’ultima variazione abbiamo presentato un nuovo emendamento, questa volta di un milione di euro, per rimpinguare nuovamente il capitolo di questa legge, in un momento in cui la pressione sociale è sempre più elevata. Facciamo quindi appello a tutta la deputazione perché prenda a cuore questa tematica”.
La Consigliera comunale di Vittoria, Valentina Argentino aggiunge: “Il dramma dei pignoramenti delle prime case continua e proprio Vittoria è tra le città più colpite. Condivido l’emendamento della deputata Stefania Campo che, se votato, incrementerebbe il Fondo regionale a sostegno degli esecutati, ma attualmente una scatola vuota senza un euro. Il Fondo consente l’acquisizione dell’immobile pignorato al patrimonio regionale, il debitore potrà continuare ad abitarlo pagando un canone, anche se perderebbe comunque la proprietà della prima casa.
La vera riforma consiste, a mio avviso, nella modifica dell’art. 164-bis disp. att. c.p.c., al fine di inserire un tetto minimo di aggiudicazione sotto il quale il giudice interrompa l’esecuzione. Ho già preparato un disegno di legge per il Parlamento nazionale e nei mesi scorsi ho avuto un confronto con il Sen. Roberto Cataldi, avvocato e fondatore di una nota rivista giuridica. Lo ricontatterò nei prossimi giorni. Il diritto alla prima casa è sacro e inalienabile ed è una battaglia che il Movimento 5 Stelle porta avanti da sempre”.