Una proposta della Commissione tecnica sulla riscossione potrebbe segnare una svolta nella gestione dei debiti fiscali. L’obiettivo è duplice: pulire il “magazzino della riscossione” e rafforzare le regole per la riscossione futura, includendo un possibile accesso ai conti correnti.
Maxi-stralcio: 408 miliardi di euro da cancellare
Il documento elaborato dai tecnici propone lo stralcio di oltre 408 miliardi di euro, pari al 32% del totale dei crediti fiscali non recuperati tra il 2000 e il 2024. Questo maxi-discarico coinvolgerebbe circa 9,3 milioni di contribuenti e 27 milioni di cartelle esattoriali.
Nello specifico, la proposta riguarda: Crediti non più esigibili (338 miliardi): dovuti da persone fisiche decedute, società estinte, soggetti in procedure concorsuali chiuse o crediti prescritti. Crediti non riscossi (70,44 miliardi): formalmente “vivi”, ma senza prospettive concrete di recupero. Il maxi-discarico porterebbe un alleggerimento per l’Erario e per enti come Inps e Comuni.
Nuove regole: accesso ai conti per una riscossione mirata
Per evitare la formazione di un nuovo magazzino, la Commissione tecnica suggerisce di rivedere il sistema di riscossione. Una delle ipotesi più discusse è quella di concedere all’Agenzia delle Entrate l’accesso ai dati dei conti correnti e l’uso della fatturazione elettronica per avviare pignoramenti mirati.
Tuttavia, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha subito frenato su questa proposta, definendola “vecchia” e poco fattibile. “Non credo ci siano le condizioni per fare una cosa del genere”, ha dichiarato, lasciando intendere che l’idea non avrà seguito. Nonostante il veto del ministro, la proposta indica la direzione che i tecnici intendono intraprendere per rendere il sistema di riscossione più efficiente e aggressivo.