In questi giorni sono stati tantissimi gli amministratori dei comuni siciliani che si sono rivolti al Presidente della I Commissione Affari Istituzionali, On.Ignazio Abbate, per chiarimenti in merito all’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, del passaggio delle funzioni di polizia amministrativa, incluse le autorizzazioni per spettacoli e manifestazioni ai Comuni Siciliani. Questa modifica è stata approvata grazie a un decreto legislativo voluto dal governo Schifani a gennaio 2024, il quale dà attuazione all’articolo 31 dello Statuto siciliano. “Questo cambiamento – sottolinea il Presidente della I Commissione – era necessario per allineare la Sicilia al resto d’Italia, dove tale trasferimento è in atto dal 1977.
La Corte costituzionale si è espressa a favore del trasferimento nel 2023, accelerando il processo per semplificare le procedure burocratiche per i cittadini e gli enti. Il decreto, che non comporta costi aggiuntivi per i Comuni, chiarisce che il personale comunale già in servizio si occuperà delle nuove funzioni. Tuttavia, le decisioni prese dai Comuni saranno comunicate al prefetto, che potrà comunque intervenire per ragioni di pubblica sicurezza. Da deputato regionale ho partecipato come componente della Commissione Verifica Statuto alla discussione della norma dal suo concepimento sostenendo la necessità di equiparare le competenze dei comuni siciliani al resto d’Italia. Non era più accettabile che i Comuni siciliani non avessero competenza di polizia amministrativa. Una volta pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il decreto entrerà in vigore dopo 15 giorni. Solo in quel momento i comuni si dovranno attenere al nuovo regolamento. Saranno indubbi i vantaggi per il cittadino che godrà sicuramente di uno snellimento della burocrazia dovendo solo presentare una SCIA per lo svolgimento di spettacoli, manifestazioni pubbliche e iniziative similari per un massimo di 200 partecipanti. Sicuramente un deciso miglioramento rispetto al passato quando bisognava chiedere il rilascio di licenze e autorizzazioni espresse alle forze dell’ordine.
Rispetto al passato probabilmente oggi c’è più fiducia nell’organizzazione amministrativa degli Enti Locali, da qui questo passaggio di funzioni. Adesso è ancora più impellente la riforma della polizia locale sempre più chiamata a nuove competenze e responsabilità. Un organico ormai ridotto al lumicino con gran parte dell’attuale organico in procinto di andare in pensione. E’ priorità ancora di più oggi portare in Aula la riforma già approvata in Commissione che mira prima di tutto alla formazione con un’accademia regionale e successivamente sostenere i Comuni economicamente per dare la possibilità di assumere nuovo personale”.