Scicli – Il cambio repentino sul modo di comunicare l’educazione e la formazione ha rivoluzionato le antiche pratiche. Educare e comunicare non procedono più su due linee autonomo ma sono inscindibili. Una buona educazione deve essere ben comunicata. Il punto di svolta il dilagante uso della digitalizzazione che pone i giovani davanti ad un mondo della comunicazione frenetico, ricco di dati molti dei quali virtuali. La digitalizzazione del sapere lancia a tutti noi nuove sfide.
Di questo si è parlato ieri sera al living del Pata Pata nella presentazione de “La Buona Educomunicazione” del prof. Francesco Pira, sociologo della Comunicazione all’Università di Messina che ha dialogato con il giornalista Bartolo Lorefice per il terzo appuntamento di “Autori & Libri, conversando a Sampieri”.
C’è oggi una necessità emergente quella legata all’uso delle nuove tecnologie ovvero l’uso responsabile dei sistemi perché in questi si annidano e pericoli e rischi che attentano alla qualità della vita degli utenti di qualunque età.
La soluzione? Rimane quella classica ovvero il dialogo tra generazioni e la partecipazione ai processi di formazione che sono indispensabili per mettere in atto le nuove pratiche.
Oggi in alcuni Paesi ci sono chiese dove ci si confessa davanti ad un pannello digitale (che fine faranno poi le confessioni non si sa), nel Natale 2025 ci sarà sul mercato farà il suo ingresso la Barbie dotata di Intelligenza artificiale che darà risposte ai bimbi che ci giocheranno con il rischio di influenzarle e contaminarle. Il rischio insomma è quello che ogni singola persona perda la propria identità rendendoci tutte figure uguali.
Alla fine di tutto ragionamento rimane fermo un principio salvifico quello del rispetto reciproco che è la via maestra dell’educazione.
“Ho scritto un saggio, commenta Francesco Pira, che è il frutto di un’indagine tra dirigenti scolastici e docenti con i quali ho avuto modo di interloquire in modo intenso e profondo sulle ragioni della buona educazione e della comunicazione. Il problema rimane aperto e valuto che ognuno che ha responsabilità di trasmettere saperi e conoscenza debba compiere il proprio compito”.
Adesso pausa ferragostana. Si riprenderà il 20 agosto alle 19.00 con “Cogitare”. La lectio è affidata al prof. Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura della Sapienza di Roma. Tratterà un tema di grande attualità. “Front water: le forme dell’acqua tra la terra e il mare”. L’evento è in collaborazione con l’ordine degli Architetti della provincia di Ragusa.