Modica – “Ieri sera, dopo due mesi, il Consiglio Comunale di Modica è tornato a riunirsi. La seduta, iniziata alle 19:00, si è protratta per ben sei ore, concludendosi all’una di notte. Una durata eccessiva, che ha reso difficile per i consiglieri mantenere alta l’attenzione e la produttività e per i cittadini seguire fino alla fine i lavori consiliari”. E’ quanto si legge in una nota condivisa a firma dei consiglieri comunali di Per Siamo Modica: Scapellato Daniele, Covato Giammarco, Nigro Paolo, Frasca Elena; di Per la Democrazia Cristiana: Floridia Rita, Alecci Giovanni, Ruffino Alessio, Caruso Massimo e di Per il gruppo misto Franzò Miriam.
“Una seduta lunghissima – continua la nota a firma dei consiglieri comunali – che arriva dopo due mesi di paralisi totale. Troppe interrogazioni trattate in una sola seduta dopo così tanto tempo e che alla fine ha visto solo l’approvazione di una mozione per il cessate il fuoco a Gaza e il riconoscimento dello Stato della Palestina oltre a variazioni d’urgenza al bilancio di previsione 2025.
Il punto che più ha amareggiato i consiglieri d’opposizione è stata la bocciatura della mozione per la modifica del regolamento comunale per l’agevolazione dell’IRPEF proposta dai consiglieri della DC.
La mozione presentata in aula dai consiglieri DC sull’agevolazione Irpef, che proponeva agli amministratori il taglio delle indennità, non è stata accolta ed anzi è stata etichettata come “proposta populistica” , è stata definita dall’amministrazione come una piccola agevolazione che avrebbe coinvolto solo qualche famiglia. Una mancata opportunità per numerosi cittadini modicani in difficoltà.
Sulla mozione del taglio delle indennità, tutti i consiglieri di maggioranza, dopo averla definita populista, fuffa, non hanno avuto però il coraggio di votare contro, limitandosi pilatescamente all’astensione, solo per strizzare l’occhio al popolo e ai populisti.
Ancora una volta si è confermato strategico per la maggioranza di Maria Monisteri, che non ha più i numeri in aula, il voto di un consigliere del PD che continua a tenere il cero al sindaco.
Critiche anche nei confronti del presidente del massimo consesso cittadino, intervenuta più volte per togliere la parola ai consiglieri di opposizione, gestendo l’aula come fosse casa propria, in maniera non equa.
I consiglieri DC hanno criticato anche il fatto che in una sola seduta siano state concentrate innumerevoli interrogazioni e ben sette punti all’ordine del giorno, sminuendo l’attività consiliare.
“Quella di ieri sera è stata l’ennesima dimostrazione che l’amministrazione vuole zittire il consiglio” è stato denunciato dai banchi dell’opposizione.
Dopo quello del 29 aprile, è stato il secondo consiglio in sessione ordinaria dall’inizio dell’anno! É mai possibile una situazione del genere a Modica forte di una tradizione politica e consiliare? Non sarebbe forse il caso di rivedere l’organizzazione dei lavori del consiglio, per garantire un confronto più efficace e meno estenuante?
Ieri sera è stata evidenziata ancora una volta la scorrettezza della direzione del consiglio. Solo in aula i consiglieri hanno scoperto l’esistenza di una pseudo-interrogazione di due righe fatta dal solito consigliere di Modica al Centro, spuntata come un fungo sulla scorta delle altre interrogazioni fatte con tutti crismi dai consiglieri di opposizione, con il solo scopo di fare da spalla all’amministrazione Monisteri.
Tutte le domande dell’opposizione, – conclude la nota a firma dei consiglieri comunali – compresa quella sull’ammontare delle indennità di sindaco e collaboratori, sono rimaste senza una risposta. Ma la città deve sapere che nell’agosto del 2023 le indennità degli amministratori vennero adeguate passando da 3.925,00 euro a 6.210 per il sindaco, da 2943,00 a 4.657 per il vice e da 2.551,30 a 3.726,00 per gli assessori.
Ancora una volta, infine, sono emersi grandi ritardi anche sulla gestione della variazione di bilancio che se non fosse stata approvata ieri sera, avrebbe generato un debito fuori bilancio, perché portata in grande ritardo in consiglio. La volontà di zittire il consiglio si spinge fino a espletare affidamenti diretti senza delibera consiliare, che ha competenza esclusiva, e questo è un modus operandi che nulla ha a che fare con la legalità, la trasparenza, baluardi dell’amministrazione ma solo a parole”.