Il 2026 si apre con il semaforo verde per la quinta edizione della definizione agevolata. Con il via libera definitivo del Parlamento alla Manovra, la Rottamazione Quinquies diventa legge, offrendo ai contribuenti un’opportunità decennale per chiudere i conti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione e l’INPS.
1. Il perimetro del “perdono”: chi può aderire
La sanatoria copre un arco temporale di oltre vent’anni: sono definibili i debiti affidati alla Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
Tuttavia, il legislatore ha introdotto un filtro di meritevolezza: l’accesso è riservato esclusivamente a chi ha presentato regolarmente le dichiarazioni fiscali ma non è riuscito a saldare il dovuto. Restano quindi esclusi gli evasori totali (omessa dichiarazione). Per quanto riguarda i contributi previdenziali, rientrano solo quelli legati a versamenti spontanei omessi, mentre restano fuori i carichi derivanti da accertamenti ispettivi.
2. Il risparmio: cosa scompare dalla cartella
Aderire alla Quinquies significa riportare il debito alla sua dimensione originale. Il contribuente dovrà versare solo:
- La quota capitale.
- Le spese per le procedure esecutive e la notifica della cartella.
Vengono totalmente azzerati: sanzioni amministrative, interessi di mora (attualmente al 2,68%), somme aggiuntive sui contributi INPS e l’aggio di riscossione. Lo sconto finale può superare abbondantemente il 40% del debito complessivo.
3. Piani di rientro: tassi ridotti al 3% e 54 rate
La flessibilità è il punto di forza di questa edizione. Le opzioni sono due:
- Pagamento unico: Entro il 31 luglio 2026.
- Rateizzazione lunga: Fino a 54 rate bimestrali (oltre 8 anni), con conclusione nel maggio 2035.
Novità sugli interessi: Per chi sceglie la dilazione, il tasso annuo è stato ridotto dal 4% al 3%.
- Calendario 2026: Le prime tre scadenze sono fissate per il 31 luglio, 30 settembre e 30 novembre.
- Importo minimo: Ogni singola rata non potrà essere inferiore a 100 euro.
4. Come presentare la domanda
La finestra per l’invio delle istanze si aprirà a fine gennaio 2026. La procedura sarà interamente telematica sul portale di Agenzia delle Entrate-Riscossione. Il termine perentorio per la manifestazione di volontà è il 30 aprile 2026. Entro il 30 giugno successivo, l’ente comunicherà al contribuente l’importo esatto da pagare e il relativo piano di scadenze.
5. Gli effetti “scudo” della domanda
Basta la semplice presentazione della richiesta per attivare una serie di tutele immediate:
- Stop ai fermi: Non possono essere iscritti nuovi fermi amministrativi o ipoteche.
- Sospensione pignoramenti: Le procedure esecutive si bloccano, a meno che non si sia già arrivati al primo incanto con esito positivo.
- Regolarità DURC: Il debitore non è più considerato inadempiente, permettendo il rilascio del certificato di regolarità contributiva.
- Contenziosi: I giudizi pendenti vengono sospesi dal giudice in attesa del perfezionamento della sanatoria (che avviene con il pagamento della prima rata).
6. Quando si perde il beneficio?
La decadenza è rigida: il diritto allo sconto viene meno se non si paga (o si paga in ritardo/parzialmente) l’unica soluzione, l’ultima rata del piano oppure due rate anche non consecutive. In caso di decadenza, le somme già versate verranno trattenute come acconto sul debito totale, che tornerà a essere gravato da sanzioni e interessi pieni.
7. Casi particolari e Rottamazione Quater
Per le multe stradali, lo sconto opera solo sugli interessi. Una nota importante riguarda i “vecchi” rottamatori: chi è decaduto dalla Quater può rientrare nella Quinquies. Al contrario, chi è perfettamente in regola con i pagamenti della Quater al 30 settembre 2025 non può migrare verso il nuovo piano, dovendo terminare il percorso già iniziato.




