Il fisco italiano volta pagina. Con l’approvazione in Commissione Bilancio al Senato, la Rottamazione Quinquies (o versione 5) si presenta con un volto nuovo: meno “generalista” e più orientata a premiare la trasparenza. Non si tratta più di un condono indiscriminato, ma di un intervento selettivo che ridisegna i confini della riscossione agevolata.
1. La strategia del Governo: conti blindati
La Manovra 2026 nasce sotto il segno della prudenza fiscale. Il Governo ha mantenuto i saldi invariati, evitando scostamenti di bilancio per garantire la stabilità richiesta dall’Europa. In questo contesto, la nuova rottamazione non punta a stimolare la crescita con nuova spesa, ma a recuperare crediti difficili, garantendo la tenuta dei conti pubblici.
2. Chi può aderire: il “perimetro tassativo”
A differenza delle passate edizioni, la Quinquies inverte la logica di accesso. Non sono ammessi tutti i debiti, ma solo quelli esplicitamente elencati.
- Cosa rientra: I carichi affidati alla riscossione entro il 31 dicembre 2023 derivanti da liquidazioni Iva e controllo formale delle dichiarazioni dei redditi. Sono incluse anche le sanzioni del Codice della Strada, ma solo se elevate da autorità statali.
- Cosa resta fuori: Niente sconti per le multe della Polizia Locale, per l’imposta di registro, le successioni o i tributi comunali gestiti direttamente dagli enti. Esclusi anche gli accertamenti esecutivi e gli avvisi bonari non ancora iscritti a ruolo.
3. Procedure e vantaggi economici
Per semplificare la vita ai cittadini, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione metterà a disposizione sul proprio portale un elenco digitale dei debiti definibili.
- Scadenza: La domanda va inviata per via telematica entro il 30 aprile 2026.
- Il risparmio: Chi aderisce pagherà solo la “sorte capitale”. Vengono infatti cancellate sanzioni, interessi di mora e aggio. Restano dovute solo le spese di notifica e le procedure esecutive già avviate.
4. Il nuovo piano di ammortamento
Il piano di rientro diventa più sostenibile:
- Rateizzazione: Fino a un massimo di 54 rate bimestrali (9 anni).
- Interessi: Il tasso di differimento scende dal 4% al 3%.
- Addio alle maxi-rate: Scompare l’obbligo di versare il 20% del debito nelle prime due scadenze. Le rate saranno tutte di pari importo, con un minimo di 100 euro.
5. Decaduti: chi ha una seconda chance?
Norme rigide per chi non ha rispettato le scadenze passate. Chi è uscito dalla Rottamazione Quater può accedere alla Quinquies solo se la decadenza è avvenuta entro il 30 settembre 2025. Chi ha interrotto i pagamenti dopo questa data è definitivamente escluso dai benefici.
6. Autonomia locale: mini-sanatorie in arrivo
I Comuni, le Province e le Regioni avranno la facoltà di istituire versioni locali della rottamazione. Le amministrazioni territoriali potranno decidere autonomamente criteri e tempi, con un unico limite: il contribuente dovrà comunque versare l’intero importo dell’imposta dovuta (la quota capitale).
7. Tolleranza zero: i rischi della decadenza
Il nuovo sistema non ammette distrazioni. La decadenza dal beneficio scatta in tre casi:
- Omesso pagamento della prima rata (31 luglio 2026).
- Mancato versamento di due rate (anche non consecutive).
- Ritardo sull’ultima quota.
Nota di servizio: Sembra sparire la consueta “finestra di tolleranza” dei 5 giorni. Un ritardo anche minimo, specialmente sull’ultima rata, potrebbe vanificare anni di pagamenti regolari, portando al ripristino immediato di tutto il debito originario comprensivo di sanzioni e interessi.




