Ragusa – Nasce “Rigenerare Ragusa”: un laboratorio di idee per la città. L’iniziativa, che è stata lanciata durante l’ultimo Consiglio Generale di ANCE Ragusa del 25 ottobre, intende elaborare e donare alla città una proposta di riqualificazione e trasformazione urbana fondata su criteri di sostenibilità, innovazione e qualità architettonica. Il progetto, che coinvolgerà gli Ordini professionali degli Ingegneri e degli Architetti, docenti universitari e tecnici del Comune di Ragusa, sarà finanziato interamente da ANCE Ragusa, che ha già stanziato le risorse necessarie per la realizzazione dello studio e delle attività preliminari.
“Il recente Rapporto 2025 ‘Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici’, pubblicato da ISPRA, offre un quadro aggiornato delle trasformazioni territoriali in Italia e in Sicilia, dove nel 2024 si è registrato un incremento di oltre 799 ettari di nuove superfici artificiali – dice Giorgio Firrincieli, Presidente di ANCE Ragusa -. Si tratta di dati che invitano a una riflessione condivisa sul futuro delle nostre città e sul valore del suolo come risorsa limitata, da gestire con equilibrio tra sviluppo, qualità urbana e tutela ambientale. Il Rapporto indica che la Sicilia ha oggi il 6,56% del proprio territorio urbanizzato, una percentuale superiore alla media nazionale e che impone un’attenta pianificazione per garantire crescita ordinata e sostenibile. Come sistema delle costruzioni – prosegue Firrincieli – vogliamo essere protagonisti di una nuova stagione di rigenerazione e valorizzazione del patrimonio esistente, capace di coniugare sviluppo economico, innovazione e rispetto per il territorio. Non si tratta di contrapporre espansione e rigenerazione, ma di integrare meglio le due prospettive, restituendo alle nostre città qualità, sicurezza e vivibilità”.
“Per quanto riguarda la nostra iniziativa, abbiamo scelto Ragusa perché è il capoluogo della provincia, luogo di sintesi delle diverse identità urbane e territoriali del comprensorio ibleo. È una città che negli ultimi decenni ha conosciuto una crescita discontinua, con quartieri periferici che oggi chiedono una nuova visione. Intervenire qui significa lavorare su un contesto simbolico, dove le scelte urbanistiche possono diventare esempio per tutti gli altri comuni della provincia. La scelta di Ragusa è legata anche al momento particolare che la città sta vivendo con il nuovo Piano Regolatore Generale, che apre un’opportunità per innovare, rigenerare e qualificare il costruito esistente, ma anche per creare nuove occasioni di intervento in chiave sostenibile, capaci di valorizzare il lavoro e l’esperienza delle imprese che operano sia nella rigenerazione sia nel settore fondiario. È un’occasione concreta per dimostrare che l’edilizia può essere il motore di una trasformazione positiva e intelligente del territorio”. L’obiettivo è realizzare un modello di rigenerazione urbana scalabile, che possa essere adottato da altre realtà urbane.
“Non un progetto isolato, ma un metodo di lavoro – sottolinea Firrincieli – basato sulla collaborazione tra imprese, professionisti e amministrazioni pubbliche. L’idea è quella di costruire, partendo da Ragusa, una piattaforma di competenze condivise capace di generare idee, masterplan e progetti cantierabili in grado di ridare valore alle aree urbane compromesse”.
L’iniziativa è pienamente coerente con le linee di ANCE nazionale, che promuove da tempo la legge sul contenimento del consumo di suolo e incentiva la rigenerazione urbana come leva di sostenibilità economica, sociale e ambientale.




