Modica – Un teatro che non consola, che non promette evasione, che ti guarda dritto negli occhi e ti chiede di guardare anche tu. È quello che ieri ha “riempito” il Teatro Garibaldi di Modica, aprendo la nuova stagione di prosa con Extra moenia di Emma Dante: uno spettacolo che non si limita a raccontare il mondo, ma lo attraversa, lo scuote, lo smaschera. Lo fa con una potente regia che travolge, scuote e costringe a guardare oltre.
Sul palco c’è la narrazione di un’umanità disorientata che si sveglia, si veste, esce di casa, si muove. In apparenza, la normalità di ogni giorno. Ma presto quella quotidianità si scompone, rivelando l’altra faccia del mondo: la guerra che non finisce mai, i corpi violati, i migranti che attraversano mari sempre più simili a discariche, le donne che si ribellano al velo imposto, la terra che si ribella ai nostri abusi.
Tutto vibra, tutto si intreccia, in un flusso di immagini e suoni che non concede tregua. E poi c’è un mare che non è mare, fatto di migliaia di bottiglie di plastica, che si increspa, scricchiola, risuona di onde finte eppure terribilmente vere. In cui l’umanità ha cominciato ad affondare. Emma Dante — ancora una volta — compie un atto di verità. La sua regia è una scossa continua: un ritmo serrato, fisico, carnale, che tiene lo spettatore dentro una spirale di emozioni, tra danza e teatro, tra gesto e parola. È un linguaggio che nasce dal corpo e dal dolore, che parla con il silenzio, che urla senza bisogno di voce. Ogni scena è un colpo al cuore, un messaggio che non chiede di essere compreso ma sentito. Il pubblico di Modica è rimasto in apnea di fronte a quella “ballata allegorica delle atrocità”, come la definisce la stessa Dante. E davvero, sul palco, si susseguono atrocità e meraviglie, in un alternarsi di forza e fragilità che rappresenta il nostro tempo.
La guerra — purtroppo attualissima — emerge come motore dell’oggi, alimentata da interessi economici, capace di trascinare con sé anche la violenza sessuale sulle donne, trasformata in arma e ferita collettiva. È un teatro che non si limita a denunciare: mostra, espone, costringe.
Poi c’è il tema della migrazione: uomini e donne che cercano un altrove e trovano solo altri muri, un “fuori dalle mura” che è più doloroso del dentro. C’è la donna che si toglie il velo, lentamente, come se si liberasse non solo di un simbolo, ma di un secolo di sottomissione. E c’è il mare, appunto: un mare che non accoglie, ma soffoca. Le bottiglie di plastica diventano acqua, carcasse, destino. Un’immagine che resterà impressa, potente e poetica, come una preghiera senza speranza. Gli attori — una compagnia corale straordinaria — non interpretano, vivono. Ogni movimento è necessario, ogni sguardo ha un senso. Verdy Antsiou, Alis Bianca, Roberto Burgio, Italia Carroccio, Adriano Di Carlo, Angelica Di Pace, Silvia Giuffrè, Gabriele Greco, Francesca Laviosa, David Leone, Giuditta Perriera, Ivano Picciallo, Leonarda Saffi e Daniele Savarino formano un unico corpo pulsante. La scena si muove come un organismo, dove l’uno sostiene l’altro, dove la caduta di uno diventa la danza di tutti.
E in fondo “Extra moenia” è proprio questo: un inno al movimento, al restare vivi anche quando tutto sembra spegnersi. “Danzare, danzare” — dice la voce in scena — “per non perdersi”. Ed è quello che fa Emma Dante: ci invita a danzare nel disastro, a non fermarci, a non fingere di non vedere. “L’apertura della stagione del Teatro Garibaldi di Modica non poteva essere più potente. Nessun applauso di circostanza, nessuna leggerezza di cartellone: un pugno nello stomaco, un teatro che si assume la responsabilità di raccontare il mondo”, sottolineano Maria Monisteri e Tonino Cannata, rispettivamente presidente e sovrintendente della Fondazione Teatro Garibaldi.
Il prossimo appuntamento di prosa è previsto per il 2 e 3 dicembre con lo spettacolo “Il vedovo” tratto dal film di Dino Risi, con protagonisti Massimo Ghini e Galatea Ranzi e la regia di Ennio Coltorti mentre il 29 novembre inizia la stagione musicale con “La traviata” di Verdi con l’orchestra del Teatro Bellini di Catania. Per quest’ultima stagione è già in corso la campagna abbonamenti. La stagione 2025-2026 della Fondazione Teatro Garibaldi di Modica ha il sostegno della Regione Sicilia, del Comune di Modica, dell’Assemblea Regionale Siciliana, del Libero Consorzio Comunale di Ragusa e di Banca Agricola Popolare di Sicilia. Sponsor sono Conad, Gruppo Minardo, Gruppo Zaccaria, Modicanello – Gruppo Iabichella, Impresa di costruzioni Leone Antonino e Figli, Coldwell Banker – Maxi Real Estate. Media partner Video Regione. I biglietti dello spettacolo sono disponibili presso il botteghino del teatro e onlin