File interminabili, tensioni e persino l’intervento delle forze dell’ordine: gli uffici postali di Palermo, Napoli e altre città del Sud sono stati presi d’assalto dai beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI). La causa del caos è stata la mancata chiarezza sulle modalità di accredito del bonus ponte da 500 euro, il contributo straordinario previsto per chi ha terminato i primi 18 mesi del sussidio.
Bonus Ponte per un periodo di transizione
Il governo Meloni, dopo aver sostituito il Reddito di Cittadinanza con l’ADI nel 2024, ha introdotto un mese di sospensione obbligatorio dopo 18 mesi di erogazione, con l’obiettivo di incentivare la ricerca di un impiego. Tuttavia, per evitare disagi alle famiglie, ha deciso di garantire un “bonus ponte” fino a 500 euro per coprire questo periodo di transizione.
Il problema è sorto quando i beneficiari non sono stati informati su come avrebbero ricevuto questa somma aggiuntiva. Molti hanno pensato che fosse necessario ritirare una nuova carta, ma in realtà l’accredito doveva avvenire direttamente sulla carta già in loro possesso. Questa mancanza di comunicazione ha portato migliaia di persone a riversarsi negli uffici postali, creando lunghe code e momenti di alta tensione.
L’episodio ha evidenziato una grave lacuna informativa nella gestione di un sussidio che interessa un’ampia fetta di popolazione, specialmente nel Sud Italia, dove il nervosismo ha portato a veri e propri disordini.