Si riapre il dibattito sulla pace fiscale con la proposta di una nuova “rottamazione” delle cartelle esattoriali, ribattezzata Rottamazione Quinquies. Presentata dalla Lega, la misura punta a offrire ai contribuenti una via ancora più flessibile per sanare i propri debiti, con una dilazione dei pagamenti mai vista prima.
I punti chiave della proposta
Questa nuova rottamazione si distingue dalle precedenti per diversi aspetti:
- A chi si applica? Riguarda i debiti affidati all’Agenzia della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023.
- Quali vantaggi? Il principale beneficio è l’azzeramento totale di sanzioni e interessi. Il contribuente sarà tenuto a pagare solo il capitale, oltre alle spese di notifica e riscossione.
- Come si paga? La novità più rilevante è la possibilità di dilazionare il pagamento fino a 120 rate mensili, ovvero in un arco di 10 anni. Questo allungamento dei tempi mira a rendere gli importi più sostenibili per le famiglie e le imprese.
- Decadenza: La proposta introduce maggiore flessibilità anche sul fronte dei pagamenti. La decadenza dal beneficio scatterebbe solo dopo il mancato versamento di 8 rate, anche non consecutive, a differenza delle edizioni passate dove bastava un solo ritardo.
- Cosa si può rottamare? Non solo tasse e imposte, ma anche debiti previdenziali (INPS) e tributi locali (IMU, TARI), previa delibera degli enti competenti.
Rottamazione non è condono
È importante sottolineare che la rottamazione non è un condono: il capitale del debito resta interamente da pagare. Tuttavia, l’azzeramento di sanzioni e interessi la rende una soluzione accessibile per chi ha vecchie pendenze e non ha la liquidità per saldarle. La proposta è stata depositata in Parlamento ma l’iter è in stand-by in attesa di una valutazione economica da parte del MEF. Se approvata, la Rottamazione Quinquies potrebbe diventare una delle misure di pace fiscale più estese e convenienti di sempre.