Comiso – Il consigliere comunale di Comiso, Gigi Bellassai, ha recentemente presentato un’importante interrogazione indirizzata al sindaco, avente ad oggetto le gravi criticità emerse nella gestione delle procedure espropriative relative alla variante della Ss 115, tratto Vittoria Ovest–Comiso Sud. L’iniziativa arriva a seguito del deposito della sentenza n. 2306/2024 del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia, sezione staccata di Catania, datata 17 luglio 2025. L’atto amministrativo oggetto del ricorso promosso da una cittadina riguarda l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio sulle particelle catastali n. 61 e 211 del foglio 14, ricadenti in area agricola soggetta a notevole trasformazione in ragione dell’opera viaria prevista. Il Tar Sicilia ha accolto integralmente il ricorso della cittadina, annullando di fatto i provvedimenti adottati dal Comune per vizio procedimentale sostanziale, individuando in particolare una violazione del diritto di partecipazione al procedimento amministrativo e una violazione del giudicato, poiché non è stata data attuazione alle prescrizioni della precedente sentenza n. 1113/2022 del medesimo Tar. Quest’ultima aveva già imposto la necessità di una nuova istruttoria urbanistica, una motivazione rafforzata e una rivalutazione degli impatti ambientali dell’opera, indicazioni che gli uffici comunali avrebbero dovuto puntualmente recepire.
“Elementi di particolare gravità emersi in sentenza – sottolinea il consigliere Bellassai – riguardano la mancata notifica dell’avvio del procedimento alla reale proprietaria dei fondi, nonostante il Comune avesse ricevuto tempestiva comunicazione formale sull’effettiva titolarità. Questo vizio comporta una lesione dei principi fondamentali che regolano la trasparenza e la partecipazione nei procedimenti espropriativi, ribaditi sia dalla giurisprudenza amministrativa che dalla normativa nazionale ed europea. Il Tar Sicilia ha inoltre condannato il Comune di Comiso, insieme ad Anas Spa, al pagamento delle spese di lite e al rimborso del contributo unificato, disponendo l’obbligo di riattivare il procedimento amministrativo, garantendo la piena partecipazione della parte privata e una congrua motivazione degli atti futuri”.
Alla luce di questi rilievi, il consigliere Bellassai solleva una serie di questioni che chiamano in causa la responsabilità tecnica e politica dell’amministrazione comunale. “Si rilevano infatti – sottolinea Bellassai – gravi profili di illegittimità e negligenza nella gestione di una procedura che incide profondamente sui diritti dei cittadini e sulla tutela del paesaggio agrario, valori riconosciuti e protetti dalla Costituzione. L’esito del giudizio amministrativo, se non seguito da un tempestivo adeguamento dell’azione comunale, rischia di minare la credibilità dell’Ente, la trasparenza dell’azione amministrativa e di generare rilevanti costi aggiuntivi non solo sul piano giuridico ma anche su quello economico e sociale, a danno dell’intera collettività”.
L’interrogazione, per la quale viene richiesta risposta scritta e orale e l’iscrizione all’ordine del giorno della prossima seduta utile del consiglio, si articola nei seguenti punti: in primo luogo si chiede se il Comune abbia già dato seguito agli obblighi derivanti dalla sentenza Tar n. 2306/2024 e, nello specifico, quali atti amministrativi siano stati assunti per la riattivazione del procedimento e la garanzia della piena partecipazione della parte privata, come imposto dal giudice amministrativo. In secondo luogo, viene domandato se l’Amministrazione intenda proporre appello al Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione Siciliana o preferisca conformarsi alla sentenza evitando ulteriori contenziosi e aggravio di spese. Vengono inoltre richieste spiegazioni sulle responsabilità tecniche o politiche che hanno portato alla mancata notifica dell’avvio del procedimento alla reale proprietaria e se siano stati adottati strumenti di controllo interni per prevenirne la reiterazione.
Altro nodo centrale riguarda la valutazione ambientale dell’opera: Bellassai domanda se sia stata predisposta una nuova istruttoria aggiornata, in linea con le richieste del Tar, per analizzare gli impatti sull’ambiente e sul paesaggio agricolo. Chiede, inoltre, quali garanzie l’Amministrazione comunale, di concerto con Anas SpA, intenda assumere per assicurare in futuro il rispetto delle garanzie partecipative e procedimentali dei cittadini in casi di esproprio e nella realizzazione di opere pubbliche di impatto significativo. Infine, l’interrogazione sollecita l’opportunità di attivare un tavolo pubblico di confronto con la cittadinanza e le associazioni ambientaliste, al fine di condividere le eventuali modifiche progettuali e di tutelare il paesaggio e le aree agricole di pregio coinvolte, in un’ottica di trasparenza, dialogo e partecipazione attiva, elementi ormai imprescindibili nei processi decisionali che incidono sul territorio.