Il Governo Meloni sta valutando una potenziale nuova sanatoria delle cartelle esattoriali, che potrebbe offrire a milioni di contribuenti la possibilità di saldare i propri debiti con condizioni decisamente più flessibili. Le ultime indiscrezioni indicano che la cosiddetta “rottamazione quinquies” potrebbe essere inserita nella prossima Legge di Bilancio o in un decreto ad hoc atteso per l’autunno 2025.
L’obiettivo di questa “pace fiscale” è ambizioso: sbloccare circa 130 miliardi di euro di crediti tributari e contributivi che ad oggi risultano ancora non riscossi. Per molti lavoratori autonomi, in particolare, questa misura potrebbe rappresentare una svolta, consentendo di regolarizzare posizioni contributive INPS e, in alcuni casi, sbloccare l’accesso alla pensione. Il disegno di legge è attualmente al vaglio della Commissione Finanze del Senato.
Le caratteristiche della “Rottamazione Quinquies”
Rispetto alle precedenti edizioni, la rottamazione quinquies si preannuncia più vantaggiosa:
- Periodo di applicazione: includerà i debiti affidati alla riscossione fino al 31 dicembre 2023, con una possibile estensione anche alle notifiche del 2024 relative ad annualità pregresse.
- Rateizzazione estesa: i pagamenti potranno essere dilazionati fino a 120 rate mensili, ovvero in un massimo di 10 anni.
- Flessibilità nei pagamenti: si avrà la possibilità di omettere il versamento di fino a 8 rate, anche non consecutive, senza decadere dal beneficio della sanatoria. Non sarà richiesto alcun acconto iniziale.
- Riduzione del debito: i contribuenti saranno esonerati dal pagamento di sanzioni e interessi di mora, mentre resteranno dovuti il capitale, le spese di notifica e l’aggio.
Difficoltà e Controverse
Nonostante i potenziali benefici, il percorso di approvazione del disegno di legge non è privo di ostacoli. Le opposizioni sollevano critiche, definendo il provvedimento un “favoritismo” nei confronti degli evasori. A ciò si aggiunge la necessità di individuare le coperture finanziarie necessarie per sostenere la misura.
Tuttavia, il Governo e i sostenitori della proposta sottolineano che, senza una sanatoria, molti contribuenti si troverebbero indebitati per anni, con scarse probabilità di onorare i debiti accumulati.
Ambito di Applicazione
La nuova sanatoria si applicherà ai debiti affidati all’Agente della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. L’elenco dei tributi inclusi è ampio e comprende:
- Sanzioni per violazioni del Codice della strada
- Bolli auto
- IRPEF, IVA
- Imposta di registro e altri tributi locali.
Una novità importante è la possibile estensione della misura anche ai tributi locali riscossi con ingiunzione fiscale, ampliando ulteriormente la platea dei beneficiari.
Restano invece esclusi da questa sanatoria i tributi locali non gestiti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, gli aiuti di Stato da recuperare, le condanne della Corte dei Conti e le sanzioni penali pecuniarie.
La “rottamazione quinquies” si configura come un’importante occasione per molti per mettersi in regola con il fisco, alleggerendo un carico debitorio spesso insostenibile. Resta da vedere come si evolverà il dibattito parlamentare nei prossimi mesi.