Comiso – Cambi di rotta nei cieli iblei: Aeroitalia abbandona l’aeroporto di Comiso. Il vettore ha programmato le sue ultime operazioni dallo scalo ragusano per metà maggio: il 14 sarà l’ultimo volo verso Roma Fiumicino, mentre il giorno precedente saluterà Milano Bergamo. Una decisione che giunge nel pieno della stagione turistica primaverile e alle porte dell’estate.
Con la partenza di Aeroitalia, da metà maggio l’offerta di voli da Comiso si ridurrà drasticamente: resteranno attivi un collegamento settimanale per Lille, un volo charter sempre settimanale per Sharm el Sheik, e si attende l’avvio di un volo settimanale per Parigi da giugno e per Tirana.
La notizia ha suscitato la reazione del sindaco di Acate, Gianfranco Fidone, il quale ha raccontato di essere stato dirottato su Catania per un volo Aeroitalia che originariamente prevedeva l’atterraggio a Comiso. “Questo è il mio bel risveglio del Primo maggio – ha commentato Fidone – E a questo si è ridotto l’aeroporto di Comiso.
Voli costosissimi e disagi di ogni tipo, che mi costringeranno a partire da Comiso e a ritornare a Catania, stravolgendo i miei programmi. Questa è la credibilità dello scalo casmeneo? Chi mai deciderebbe di partire da qui? L’aeroporto è ormai quasi chiuso. Una vergogna senza fine per un territorio che continua ad essere penalizzato. È ora di dire basta”.
Duro anche il commento del Comitato per la Difesa e lo Sviluppo dell’aeroporto degli Iblei. In una nota, il Comitato, pur augurando buon lavoro alla presidente della provincia (che ricopre anche la carica di sindaco di Comiso ed è tra i soci della Sac), ha sottolineato la presenza sul suo territorio di un’infrastruttura di importanza strategica per l’intera provincia: l’aeroporto Pio La Torre di Comiso. Il Comitato ha evidenziato un calo del 14% dei passeggeri tra il 2023 e il 2024, sostenendo che misure “tampone”, senza una visione strategica, un’adeguata attività di marketing territoriale e accordi con compagnie aeree solide, non garantiranno la sopravvivenza dello scalo.
Parallelamente, il Comitato ha osservato la crescita dell’aeroporto di Catania, che a causa della sua “ingordigia” incorre anche in fenomeni di “overbooking”, con conseguenti disservizi per i viaggiatori.
“Della lenta agonia dello scalo ragusano, per il quale sono stati spesi ingenti fondi pubblici, soffrono tutti i 12 comuni della provincia”, si legge ancora nel comunicato. Il Comitato ha evidenziato come i primi ponti primaverili con un “scalo ridotto” abbiano già mostrato i loro effetti negativi: strutture alberghiere non al completo e difficoltà per i ristoratori nell’accogliere turisti stranieri, privando così il territorio della possibilità di mostrare le sue eccellenze. “Ragusa, il suo barocco, il suo mare e la sua gente meritano un aeroporto funzionante e non un’opportunità mancata e una sfida persa”, conclude il Comitato, augurando buon lavoro alla presidente.