La Legge di Bilancio 2026 (Art. 23) ufficializza la Rottamazione-quinquies, il nuovo capitolo della pace fiscale che permette di regolarizzare i debiti con l’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Sebbene il contesto di rigore sui conti pubblici la renda leggermente meno “generosa” rispetto al passato, la misura introduce una novità di rilievo: un piano di rientro eccezionalmente lungo, esteso fino a 9 anni (54 rate bimestrali), con l’abbattimento totale delle sanzioni.
1. Chi può accedere: il filtro della regolarità dichiarativa
Il perimetro della sanatoria comprende i carichi affidati alla riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023. Tuttavia, non si tratta di un’apertura indiscriminata.
- Requisito chiave: L’accesso è riservato solo a chi ha presentato regolarmente le dichiarazioni dei redditi. Gli “evasori totali” sul piano dichiarativo restano esclusi.
- Debiti inclusi: Tributi erariali, contributi INPS e sanzioni amministrative iscritte a ruolo nel ventennio indicato.
2. Guida all’istanza: date e contenuti obbligatori
La finestra per aderire si chiuderà il 30 aprile 2026. La domanda dovrà essere inviata esclusivamente in via telematica. Entro metà gennaio (20 giorni dall’entrata in vigore della Manovra), l’Ente della Riscossione pubblicherà la modulistica ufficiale.
Cosa indicare nella domanda:
- Il numero di rate scelto (fino a un massimo di 54).
- L’impegno formale a rinunciare a eventuali contenziosi legali pendenti sui debiti inseriti.
- Nota operativa: In presenza di ricorsi, il giudice può sospendere il processo non appena viene depositata copia dell’adesione, dichiarandone l’estinzione al pagamento della prima rata.
3. Il piano di rientro: calendario e interessi
La “Quinquies” punta sulla sostenibilità attraverso rate bimestrali con un importo minimo di 100 euro.
- Il debutto (2026): Le prime tre rate andranno saldate entro luglio, settembre e novembre.
- La fase a regime (2027-2034): Sei appuntamenti fissi ogni anno (gennaio, marzo, maggio, luglio, settembre, novembre).
- La chiusura (2035): Le ultime tre rate tra gennaio e maggio.
- Interessi: Per chi sceglie la dilazione, si applica un tasso agevolato del 3% annuo a partire dal 1° agosto 2026.
4. Lo “Scudo” della domanda: stop a pignoramenti e fermi
Il vantaggio più immediato non è economico, ma procedurale. Già dal momento dell’invio della domanda:
- Sospensione esecutiva: L’Agenzia non può avviare nuove azioni cautelari (fermi amministrativi o ipoteche) né procedere con nuovi pignoramenti.
- Procedure in corso: Quelle già avviate vengono congelate per legge.
- Regolarità fiscale: L’adesione ha effetti positivi sul rilascio del DURC e sulla regolarità fiscale necessaria per contratti e appalti.
5. Attenzione alla decadenza: tolleranza minima
La flessibilità dei 9 anni richiede una disciplina ferrea. La norma prevede infatti la decadenza automatica dai benefici nel caso in cui non vengano pagate due rate, anche non consecutive. In tal caso, il debito tornerà a essere esigibile per intero, con il ripristino di sanzioni e interessi di mora originari.




