Importante cambio di rotta nei lavori sulla Legge di Bilancio 2026. Sotto la spinta della Lega, la Commissione Bilancio del Senato ha proceduto a uno stralcio significativo di alcune norme che avevano generato forti tensioni. Il pressing di Matteo Salvini sul Ministro Giorgetti ha portato alla cancellazione di misure chiave che avrebbero irrigidito l’accesso alla previdenza.
Ecco i principali aggiornamenti del testo:
Pensioni e lavoro: saltano le restrizioni
Il Governo ha deciso di fare marcia indietro su tre fronti caldi:
- Pensione Anticipata: scompare l’allungamento delle finestre mobili. I requisiti restano fissi a 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza l’incremento dei tempi di attesa per l’assegno inizialmente ipotizzato per il prossimo decennio.
- TFR e Fondi Pensione: stoppata l’introduzione del silenzio assenso per i neoassunti del settore privato. Il Trattamento di Fine Rapporto non verrà trasferito automaticamente alla previdenza complementare in assenza di una scelta esplicita.
- Riscatto Laurea: restano in vigore le regole attuali. Gli anni di studio continueranno a valere interamente ai fini del calcolo pensionistico, scongiurando l’ipotesi di una svalutazione dei titoli universitari.
Agevolazioni per le imprese: iperammortamento e ritenute
Il sostegno agli investimenti si concentra sul Made in UE:
- Bonus triennale: l’iperammortamento viene esteso fino al 30 settembre 2028. Le aliquote saranno del 180 percento per investimenti fino a 2,5 milioni, del 100 percento fino a 10 milioni e del 50 percento fino a 20 milioni di euro. Oltre tale soglia non sono previsti incentivi.
- Fisco e PA: dal 2028 entrerà in vigore una nuova ritenuta d’acconto per le imprese allo 0,5 percento, al netto dell’IVA, che salirà all’1 percento dal 2029. Inoltre, i pagamenti della Pubblica Amministrazione verso i professionisti con debiti fiscali proseguiranno regolarmente sotto la soglia dei 5.000 euro.
Rottamazione Quinquies: sconto sugli interessi
Novità anche per la sanatoria delle cartelle esattoriali per i carichi tra il 2000 e il 2023:
- Tasso al 3 percento: accolto l’emendamento per ridurre gli interessi annuali dal 4 percento al 3 percento.
- Piano di rientro: confermata la possibilità di dilazionare il debito in 54 rate spalmate su 9 anni. La scadenza della prima rata resta fissata al 31 luglio 2026.




