Scicli – La poetessa sciclitana Giovanna Drago continua a mietere successi, ottenendo un prestigioso doppio riconoscimento alla XIX edizione del Premio di Poesia Giacomo Giardina. La cerimonia di premiazione si è tenuta l’8 novembre nella suggestiva location del Museo dell’Acciuga ad Aspra, frazione di Bagheria, in un’atmosfera carica di suggestioni marinare e letterarie.
La Drago è stata premiata per due diverse poesie ed in particolare con “U mari ri notti” ha vinto il Premio del presidente e con “La casa addormentata” ha ricevuto una Menzione Speciale.
Visibilmente emozionata, Giovanna Drago ha voluto esprimere la sua profonda gratitudine: “Ringrazio di cuore il Presidente Bagnasco e i membri della giuria – Dorotea Matranga, Vincenzo Aiello, Angelo Abbate e Marco Scalabrino – per aver accolto la mia voce poetica con così tanta sensibilità. Ogni riconoscimento è un’emozione nuova, un piccolo dono che rinnova la mia fiducia nella forza della parola poetica.”
La poetessa Drago ha descritto l’evento come un “momento intenso di condivisione e di incontro tra poeti”, sottolineando come la poesia sia un potente veicolo di emozione, memoria e identità. “Ricevere un premio – spiega Drago – non è solo un momento di gioia ma è soprattutto un momento di incontro per condividere modi di scrittura e confronto di idee ed emozioni che portano alla stesura di poesie e non solo. Vorrei anche ricordare il commento entusiasta del dirigente poeta e critico Federico Guastella in merito alla poesia premiata “U mari ri notti”: “Che piacere leggerti. Ciò che mi desta sensazioni dolci e struggenti è la musicalità dei tuoi versi: una cantilena del rapporto mare e soggetto poetico, che infine si traduce in moduli esistenziali addolciti dalla contemplazione marina.” Un commento – aggiunge la poetessa sciclitana -che mi ha reso felice e grata”.

Ecco le due poesia U mari ri notti e La casa addormentata di Giovanna Drago
U mari ri notti (già secondo premio Ignazio Buttitta-Agrigento)
È carmu stasira
‘u mari.
Ccu ‘na vuci
vascia
canta
‘na storia
antica
mentri ‘a luna
cala lenta
tissiennu
fili r’argentu
‘nta notti
senza suonnu.
Vèniri l’accumpagna
‘nziemi all’eternu
trimuliu
r’i l’unni
silinziusi.
E ju ,
riestu ccà
sula
ch’e ma pinzieri
cuomu petri
ca s’affunnunu
senza mai
turnari a galla.
E cunfusa ,
sugnu fogghia
persa
ca ‘u vientu
sravìa luntanu.
‘Nta sta notti scura
sientu ‘na vuci:
è lu mari
ca mi parra
ccu ducizza
amara ,
e mi rapa
lu cori
cuomu fa
l’amuri
a lu sbucciari.
E capisciu
ca lu mari
ri notti
è cuomu l’anima mia:
prufunnu,
eternu…sulu!

La casa addormentata (già Primo Premio a Un mare di versi Pachino)
Era lì, ferma,
con le persiane socchiuse,
come palpebre stanche
che hanno visto troppo.
Il silenzio non era vuoto,
ma pieno di respiri trattenuti,
di passi che un tempo
disegnavano cerchi sul pavimento.
Le pareti sussurravano storie,
sbriciolandosi piano
sotto il peso degli anni,
e la buganvillea,
quel vecchio soldato,
vegliava ancora,
indomabile nel suo rifiorire.
Le stanze non erano più vuote:
erano colme di polvere e sogni,
di voci spezzate,
di risate dimenticate.
Ogni ombra, un ricordo.
Ogni crepa, una ferita.
Eppure, in quella quiete,
una promessa rimaneva:
che anche quando tutto tace,
la vita trova il modo
di tornare a sbocciare.

Il due premi confermano ancora una volta il talento di Giovanna Drago, la cui arte trasforma “emozioni e silenzi che diventano versi ‘parlanti'”.



