La Rottamazione Quinquies e altre misure cardine della Legge di Bilancio 2026 sono finite al centro di un acceso dibattito tra il Governo e i principali organismi di controllo economici e statistici del Paese. Istat, Banca d’Italia, Corte dei Conti e Ufficio Parlamentare del Bilancio (UPB) si sono presentati in Parlamento esprimendo forti riserve sull’efficacia e l’impatto di diverse disposizioni.
Solo il CNEL, guidato da Renato Brunetta, ha fornito un giudizio più morbido, definendo la manovra un “esercizio di equilibrio”.
Le critiche della Banca d’Italia: un’operazione in perdita
Il fronte delle critiche è guidato dalla Banca d’Italia, che mette in guardia contro i rischi derivanti dalla reiterazione delle sanatorie fiscali.
- Effetto Galtito: “L’evasione fiscale danneggia la crescita e produce iniquità,” ammonisce Palazzo Koch, aggiungendo che “un’ulteriore rottamazione non aiuta a recuperare gettito“.
- Impatto sui Conti: La Banca d’Italia stima che la Rottamazione Quinquies comporterebbe “una perdita di gettito di 1,5 miliardi di euro nel 2026 e 0,5 miliardi medi nei due anni successivi.”
Corte dei Conti e UPB: Insufficiente per la Compliance Fiscale
Anche i magistrati contabili e l’UPB sollevano dubbi sulla capacità della misura di incidere realmente sul problema dell’evasione (stimata ancora a circa 100 miliardi di euro nel 2022):
- Perimetro Limitato: La Corte dei Conti ritiene che il “perimetro limitato” della Quinquies sia insufficiente a garantire un effettivo miglioramento della compliance fiscale, ovvero la lealtà dei contribuenti verso il Fisco.
- Trend Positivo Frizionato: L’UPB conferma una diminuzione della propensione a evadere, ma sottolinea che “il disegno di legge di bilancio interviene solo marginalmente sul fenomeno”.
Aumento della cedolare secca e rischio sommerso
Nel mirino delle critiche non c’è solo la sanatoria. La Corte dei Conti teme che l’aumento della cedolare secca dal 21% al 26% sugli affitti brevi “potrebbe incentivare le locazioni non dichiarate”, accrescendo il lavoro sommerso.
L’Istat critica, invece, l’impatto limitato della riforma ISEE, che garantirebbe un beneficio medio di 145 euro a soli 2,3 milioni di famiglie (l’8,6% dei residenti).
Il Governo respinge le critiche
Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle riserve istituzionali, ribadendo che i pareri sono “valutazioni tecniche, non decisioni politiche”.
Mentre il Governo difende la sua linea di prudenza nei conti, il Partito Democratico, con la segretaria Elly Schlein, annuncia battaglia in Parlamento, denunciando un’emergenza sanitaria (quasi un italiano su dieci ha rinunciato a curarsi nel 2024 per motivi economici) a cui il Governo non darebbe risposte adeguate.
La sfida sulla Legge di Bilancio 2026 si gioca quindi sull’equilibrio tra rigore fiscale, l’incentivo a sanare il pregresso (la Rottamazione Quinquies) e la necessità di affrontare le emergenze sociali, come la sanità e la disuguaglianza.




