Con l’inserimento nella Legge di Bilancio, la Rottamazione quinquies (la quinta sanatoria delle cartelle esattoriali) prende forma, introducendo un piano di pagamenti molto esteso e regole più selettive per l’accesso.
Periodo di copertura e piano di pagamento
La nuova definizione agevolata permetterà di sanare i carichi affidati agli agenti della riscossione per il periodo che va dal 1 gennaio 2020 al 31 dicembre 2023.
- Oggetto: Mancati versamenti di imposte o contributi previdenziali (escluse le cartelle emesse a seguito di accertamento).
- Modalità di Pagamento: È possibile pagare in unica soluzione o in 54 rate bimestrali di pari importo, spalmate su nove anni.
- Scadenze: La scadenza per il pagamento in un’unica soluzione o della prima rata è fissata per luglio 2026. L’ultima rata scadrà il 31 maggio 2035.
- Interessi: In caso di rateazione, si applicano interessi del 4% annuo.
Il Dibattito sulla Rata Minima
Un aspetto ancora in discussione riguarda la soglia minima di versamento. Sebbene nella prima bozza della Manovra fosse previsto che l’importo delle singole rate non potesse essere inferiore a $\text{€100}$, il Governo in conferenza stampa ha precisato che, al momento, non è prevista una soglia minima di versamento. Sarà l’iter parlamentare a stabilire se questo vincolo verrà mantenuto.
Norma “anti-furbetti” e decadenza
La quinquies introduce meccanismi più rigidi per prevenire l’abbandono dei piani di pagamento. La perdita dei benefici, come il versamento ridotto e la sospensione delle procedure di riscossione, scatta in caso di:
- Mancato o insufficiente versamento della prima rata.
- Mancato pagamento dell’ultima rata.
- Mancato pagamento di almeno due rate, anche non consecutive.
Una volta decaduti, si perdono tutti i benefici, inclusa la possibilità di rateizzare il debito residuo.
Spazio di manovra per Enti Locali e Regioni
Alla sanatoria centrale si affianca la possibilità per Regioni ed enti locali di adottare, in autonomia, forme di definizione agevolata per i tributi di loro competenza. Queste misure possono prevedere l’esclusione o la riduzione di interessi e sanzioni, ma non possono riguardare Irap, addizionali e compartecipazioni alle imposte statali.