Continua ad attrarre spettatori e a far discutere l’Odissea di Omero, lavoro teatrale prodotto da Buongiorno Sicilia nelle Gole dell’Alcantara per la regia di Giovanni Anfuso e patrocinato da Assessorato allo Spettacolo della Regione Siciliana, Fondazione Federico II, Comuni di Motta Camastra e Castiglione di Sicilia e Parco Fluviale dell’Alcantara. E continuano le dichiarazioni di apprezzamento da parte di chi viene a vedere lo spettacolo.
“Questo – ha affermato Michele Truglio, regista e autore della Rai – è un lavoro davvero suggestivo: proposto in un luogo incantevole è stato un piacere vederlo. La messinscena racconta la vita e ci rimanda ai tempi della scuola, allo studio di quell’Omero che fu il primo sceneggiatore della storia. Certo, Odissea narra un’epopea molto maschile, ma mescola peripezie e debolezze umane. Questo il metatesto. La location, poi, contribuisce a scatenare le emozioni degli spettatori. E quella degli attori è una prova, oltre che di recitazione, anche di resistenza: rimangono, a quest’ora di notte, immersi nell’acqua gelida dell’Alcantara. Ma la recitazione è anche sofferenza”.
“Infine – ha concluso -, mi sono piaciute molto le luci, con effetti capaci di stupire. Che è poi quello che il buon teatro deve fare”. Anche Silvana La Spina ha parlato di “spettacolo molto interessante con una location bellissima”. Ma la scrittrice, che nel 1998 aveva pubblicato il fortunato romanzo Penelope – l’ultima edizione è del 2023 – narrando la parte sconosciuta della regina di Itaca, non ha mancato di sottolineare come l’Odissea sia “un’opera fortemente maschilista”.
“Le donne – ha spiegato – non ci fanno una gran figura: sono o streghe, o sirene, o la poverina che attende il ritorno del marito dalla guerra. Mentre Odisseo, naturalmente, rappresenta l’avventuriero per eccellenza. E le donne stanno a casa e aspettano. Infatti, nella mia Penelope, alla fine è quest’ultima ad andar via”.
Tra gli altri argomenti drammaticamente attuali trattati nello spettacolo delle Gole dell’Alcantara c’è poi quello dell’accoglienza.
“Odisseo giunge come un naufrago” ha ricordato Alex Caramma, che interpreta Alcinoo, re dei Feaci, al quale Ulisse “chiede aiuto e soccorso per poter tornare alla propria casa. Un tema che stiamo affrontando anche ai giorni nostri e questo fa comprendere quanto possa essere contemporanea la vicenda che narriamo”.
“La scena delle sirene – ha sottolineato a sua volta Enrica La Rosa, che nello spettacolo impersona sia Arete, regina dei Feaci, sia una delle seduttrici marine – credo sia una delle più coinvolgenti, per il pubblico. E individua un altro tema importante e attualissimo di quest’Odissea: la necessità di non cedere alle tentazioni. Ulisse, con intelligenza, resiste, dando così l’esempio a quella ciurma che vorrebbe buttarsi tra le braccia delle sirene. E viene da pensare che le sirene, ai nostri giorni, potrebbero essere i social media, zeppi di messaggi per venderti ciò di cui non hai bisogno”.
Al termine di ogni recita, tutti gli attori continuano a ricevere lunghi applausi. Parliamo, oltre che dei già citati, di Davide Sbrogiò , che veste i panni di Odisseo maturo, Liliana Randi, che è Atena, Giovanna Mangiù, che interpreta Circe e Penelope. Ci sono poi Eugenio Papalia (Odisseo giovane), Luciano Fioretto (Omero), Michele Carvello (Telemaco) e Pietro Casano (Zeus/Antinoo) e ancora Gianmarco Arcadipane, Gaetano Bonanno, Roberto Carrubba, Tommaso Cernigliaro, Maria Lardaloro, Riccardo Leone, Lucio Rapisarda, Francesco Rotatore, Gloria Trischitta e Rocco Vella. Apprezzamenti anche per il lavoro del costumista Riccardo Cappello, della coreografa Fia Distefano, per le musiche di Nello Toscano e gli elementi scenografici di Silver Ruggeri. E ancora per il light designer Davide La Colla, per Simone Trischitta, l’organizzatore generale, per le aiuto regista Valeria La Bua e Lucia Rotondo, per l’aiuto coreografa Federica Musumeci e per il sound designer Enzo Valenti. Odissea continuerà ad andare in scena – anche grazie al sostegno di sponsor come Amaro Herbae e Puglisauto – fino al 7 settembre.