Ragusa – In merito al grave episodio di accoltellamento verificatosi nei giorni scorsi all’angolo tra via Mario Rapisardi e via Sant’Anna, nel cuore del centro storico superiore di Ragusa, il presidente dell’associazione politico-culturale Ragusa in Movimento, Mario Chiavola, esprime profonda preoccupazione e porta all’attenzione dell’opinione pubblica una situazione ormai insostenibile. “L’episodio di violenza non è un caso isolato – dichiara Chiavola – ma rappresenta l’ennesimo segnale di un degrado sociale e urbano che da troppo tempo colpisce questa parte della città. Via Mario Rapisardi e le zone limitrofe sono diventate un vero e proprio ghetto, dove la gestione dell’ordinarietà è ormai un’impresa difficile sia per i residenti sia per le forze dell’ordine”.
Chiavola sottolinea come la mancanza di controlli e la totale assenza di provvedimenti mirati a censire la regolarità degli abitanti nelle varie abitazioni contribuiscano a creare un ambiente insicuro e degradato. “Abbiamo segnalazioni – prosegue – di abitazioni fatiscenti in cui vivono ammassate cinque o più persone, spesso senza alcuna attenzione per l’igiene e la corretta gestione dei rifiuti. Questa situazione non solo mina la dignità di chi vi abita, ma rappresenta un pericolo per l’intera comunità”. L’associazione Ragusa in Movimento chiede con forza un intervento immediato da parte delle istituzioni locali: “È necessario un censimento puntuale degli occupanti delle abitazioni, controlli regolari da parte delle autorità competenti e un piano straordinario per il recupero delle aree più degradate.
Non possiamo permettere che il nostro centro storico, patrimonio di bellezza e cultura, diventi sinonimo di abbandono e insicurezza”. Chiavola conclude il suo intervento ribadendo la vicinanza dell’associazione ai residenti della zona e la volontà di continuare a battersi per una città più sicura, vivibile e rispettosa della dignità di tutti. “Non possiamo più restare in silenzio di fronte a situazioni così gravi. È tempo di agire con determinazione e responsabilità” conclude.